Leggo l’interessante intervista di Forbes a Sandy Carter (@sandy_carter) di IBM sul tema del Social Business. Il fatto che IBM “continui a tenere botta” a dispetto di tutte le novità che vorrebbero portare ai margini una hardware company di questo tipo è molto interessante, diceva Stefano Epifani: “non vince il first mover, vince il first shifter“, probabilmente è vero.
Social Business
Un social business non è un’azienda che utilizza Facebook e Twitter. In questo nuovo modello tutte le divisioni, dal marketing alle risorse umane, dal CRM alla produzione, utilizzano i media sociali per fare il proprio mestiere. Divenire un social business può aiutare le aziende ad approfondire le relazioni con la propria utenza, generare nuove idee più rapidamente, migliorare le performance e il recruiting.
AGENDA
Questo interesante acronimo identifica un approccio profondo:
- Allineare Obiettivi e cultura aziendale: prima di tutto è necessario “aggiornare e adattare” obiettivi e cultura aziendale per rendere l’azienda più trasparente e partecipata
- Guadagnare “estimatori” attraverso il social trust: la creazione di un “pool di evangelist” e lo sviluppo di una rete di amici ed estimatori diventa cruciale
- Engagement: focalizzarsi su come l’azienda può approfondire la connessione con clientie dipendenti. Gaming, gift virtuali, mobile.. tutto può andare nel momento in cui si crea un’esperienza
- Network: è importante capire come “scaricare a terra” sull’impresa le potenzialità del social business, il twitter CRM ed il crowdsourcing sono esempi delle potenzialità di questa nuova realtà
- Definizione della gestione del rischio e della reputazione: abbiamo capito che il gioco vale la candela, attenzione però ad avere i propri dipendenti come portavoce, clienti come ufficio marketing (il famoso unmarketing di Gianluca Diegoli) ed il proprio brand “a disposizione” in rete. Plan for the worst and expect the best
- Analisi dei dati: ascoltare ogni giorno il mercato ed analizzarne i feedback è quasi più importante dell’attività social “push”. Un concetto da non dimenticare
Misurare il successo
La misurazione del successo delle attività social è, l’abbiamo detto molte volte, non banale. 100.000 follower su Twitter aiutano ad incrementare le vendite? Un dato non semplice da misurare. Abbiamo però alcune certezze sul social business:
- Aumenta la produttività
- Incentiva l’innovazione
- Riduce i costi organizzativi e gestionali
Non è forse solo nei ritorni diretti sulle vendite che dobbiamo ricercare i vantaggi di questo approccio.
Risorse Umane
IBM non utilizza la presenza sui social dei candidati ad un posto di lavoro come unica chiave di scelta, e ci mancherebbe.. Interessante però la valutazione di una “social reputation” dei candidati, concetto che sposta un pò il tema dal personal branding (far parlare bene di se) alla presenza (esserci). Sarà poi l’azienda virtuosa che formerà i dipendenti all’utilizzo produttivo e proficuo dei social al lavoro.
Il social in ufficio? Ben venga, l’intervista cita una ricerca che dimostra un miglioramento nelle performance delle aziende che hanno incoraggiato questo scambio digitale.
Che dire? Sicuramente è interessante il fatto che IBM contribuisca a tracciare una rotta “dall’alto”, anche le molte aziende che utilizzando soluzioni IT “hard” (credo che implementare SAP costi 20 volte una strategia di social media marketing) oggi devono prendere atto di questo mondo, e soprattutto l’impatto dello stesso non è legato agli strumenti “facili” (Facebook, Twitter) ma è nella pervasività e nella spinta in profondità in azienda che va ricercato il vero valore. E nel momento in cui sono i tuoi consulenti principali (IBM) a dirti che i tuoi strumenti devono “socializzarsi”, potrebbe aver senso pensarci seriamente..
Fonte immagine: xerox.com
