HomeBlogStrategie di Marketing5 cose di marketing che ho imparato vendendo Cotechini online (e fatturando 1.000 euro in 3 ore)

5 cose di marketing che ho imparato vendendo Cotechini online (e fatturando 1.000 euro in 3 ore)

Ieri sera Raró ha messo in fila tre ordini, per un totale di oltre 1.000 euro. Quando oltre sei anni fa io e Federico tornando dalle vacanze ci siamo detti “ok, vendiamo le birre artigianali online” sembravamo quegli startupper strampalati che vogliono vendere le magliette personalizzate. Abbiamo però preso un’altra strada, quella dello store fisico nella fuc***g Rovigo. Le cose sono andate benino, fino a tre mesi fa. 

Tre mesi fa Marketing Arena ha deciso di investire su Raró, ha inserito energia, competenza digitale ed un motore di e-commerce come si deve, ed il business ha messo il turbo. Provo a mettere in fila 5 cose che ho imparato:

Il brand è una cosa seria: il nostro store è piccolo e sconosciuto, ma se le persone si fidano del progetto (PayPal ad esempio è una ottima garanzia di pagamento) saranno i brand del tuo marketplace a fare la differenza. Per qualche motivo esiste la fuori una community di persone che adorano un amaro molto economico di origine ungherese . Online ce l’abbiamo solo noi, questo brand sta trainando il nostro e-commerce

Portali in casa tua, compreranno: ieri un farmacista del nord Italia ha messo nel carrello 18 bottiglie di vino che sì, si trova anche su Tannico. Questo sconfessa più o meno tutte le mie teorie per cui “se c’è su Tannico non lo venderai”. Il ragionamento fila, se esiste Farfetch perché dovrebbero esistere giglio.com e sense? Il punto è questo: se le persona vogliono un prodotto e lo trovano, lo comprano. All’università ci facevano studiare upselling e cross selling ricordate? Beh, il farmacista ha aggiunto un rum difficile al suo carrello, davvero inspiegabile.

Google è democratico: gli strumenti di Google sono pazzeschi, se è vero come dicono le statistiche che il 94% delle persone skippa le ads, il restante 6% è comunque un sacco di gente. E non vi nascondo che il feed di Shopify dialoga a meraviglia con Google Shopping. Comprare traffico è fondamentale. Punto.

La newsletter è un marketing tool pazzesco: quando ieri abbiamo comunicato lo sconto di Natale SANTA10 (sì, potete usarlo anche voi), le conversioni sono arrivate subito, fresche e sonanti. Stiamo facendo una campagna di acquisizione lead (iscritti alla newsletter) che solletichiamo poi con semplici lanci da MailChimp. Sta funzionando. 

Alla fine, è tutto prodotto: una volta ho letto un articolo che mi è rimasto super impresso, Brands are at Intersections, che spiega sostanzialmente che i migliori brand si trovano nell’intersezione di competenze e mercati. Noi abbiamo davanti un mercato interessante, quello del food e una verticalità da intersecarvi, quella del prodotto raro ed esclusivo. Avere le spalle larghe di poter mettere a listino un amarone che altri non hanno o il panettone più buono d’Italia fa la differenza. 

Il Web Marketing è compiti per casa, non c’è segreto, ci sono tante ore di lavoro e sappiamo che se lavoreremo bene dove non stiamo ancora lavorando bene (ad esempio la SEO) i risultati miglioreranno, ma quello che non è commodity è prendere la macchina, salire i monti e cercare lo speck più buono degli altri. È con quella garra da esploratori, ricercatori, che si continuerà a fare la differenza. Non amo la retorica e i video motivazionali ma devo dirvi che Steve Jobs con questo talk ha ispirato tanto la mia decisione di chiedere a Marketing Arena di acquisire Raró. Voglio dimostrare che con un prodotto alle spalle il web marketing funziona. Ci sono storie come quella del Rum Caroni che sono semplicemente pazzesche, e noi alla fine siamo intermediari di storie

Un po’ come i pastori erranti dell’Asia, in questo progetto c’è tanto marciapiede, ma non vi nascondo che “la leva” di crescita potenziale che ci vedo è semplicemente enorme. Fare impresa bene, si può. Ed il marketing non salverà questo mondo, ma senza sarà difficile eccellere.

 
 
AUTORE

Giorgio Soffiato

Markettaro per passione, dal 1983. Mente creativa e progettuale dell'azienda, fa chilometri e supera ostacoli in nome della rivoluzione arancione chiamata Marketing Arena. Cavallo Pazzo.
 
 

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