HomeBlogStrategie di MarketingRimini street food: quando rock, moto e cibo si fondono nasce… l’app

Rimini street food: quando rock, moto e cibo si fondono nasce… l’app

Cosa deve assolutamente avere come caratteristica una web-app di nuova generazione? Bhe, come in tutte le buone strategie di marketing che si rispettino, dipende dall’obiettivo che persegue.
Se si mira all’utilità, alla fruizione, di sicuro deve essere semplice da usare, deve essere intuitiva, snella e veloce. E soprattutto deve dare in pochi secondi le informazioni per le quali l’abbiamo scaricata.

Venerdì 14 giugno sono stata alla presentazione della web-app di Rimini Street Food: un progetto turistico innovativo, molto “rock”, che parte da un concept che valorizza l’identità culinaria di un territorio attraverso nuovi linguaggi imbevuti di tecnologia e nuovi mezzi di comunicazione (Marketing Arena ha dedicato al progetto un e-book scaricabile anche qui). Non è la sede giusta per raccontare l’impatto emozionale, durante la presentazione, del giro riminese dei giornalisti in sella a moto Ducati come la Diavel, alla scoperta dei baracchini disseminati nel territorio. Lo farò in altra sede ed altro tempo: ciò merita davvero un racconto a sè.

Rimini Street Food raccoglie in una guida cartacea (uscita a maggio allegata a Rolling Stone magazine) tutti i chioschi e baracchini storici (autentici romagnoli) che propongono cibo di strada nel territorio riminese . Altro partner prestigioso del progetto è Ducati: Francesco Rapisarda, il responsabile dell’immagine e della comunicazione, in sede di conferenza stampa, sottolinea che “Ducati non sponsorizza mai un progetto, lo sposa”. Questo mix fortissimo di eccellenze si pone come una strategia di marketing locale che unisce gli archetipi dell’identità di un territorio (si tratta di posti dove si mangia piadina e altre antiche leccornie da decenni, che incarnano la memoria storia delle tradizioni autoctone) agli hashtag degli Instagramers, a video virali, a Google Maps e ad una web-app, appunto.

Ebbene, ciò che voglio evidenziare è come il leitmotiv di tutto ciò sia racchiuso in due parole: qualità, semplicità, geolocalizzazione.
La web-app è stata concepita per indicare il giusto percorso all’utente per raggiungere un chiosco o “baracchino” desiderato.

Niente di più facile: dal dispositivo mobile ci si collega al sito di Rimini Street Food, si scarica l’app di tipo responsive in pochi secondi ed è già sul nostro schermo del tablet o del mobile. Non richiede alcuna registrazione a portali (come App Store, ad esempio).

Cliccandoci sopra si può vedere la mappa riminese (è Google Map) con le icone di tutti i chioschi storici. Si può selezionare inoltre da una lista la tipologia di “food” che si intende mangiare (piadina o cassoni ad esempio), scegliere il nome e, dopo essere stati geolocalizzati, calcolare il percorso.

La web-app è inoltre un raccoglitore per tutti i contenuti di Rimini Street Food. Altra caratteristica del progetto è infatti la produzione continua di video e di foto di grande qualità che genera molto traffico. Non solo a livello di emissione di materiale, ma anche di interazione: all’interno c’è l’icona Instagram (partner ufficiale dall’inizio) con già filtrati i contenuti di #riministreetfood.

Insomma: un’ applicazione semplice, immediata, facile. “Nonostante i partner di grande spessore e l’idea rivoluzionaria e divertente del progetto, la web app di Rimini Street Food nasce con l’intento di essere utile, come la guida cartacea uscita su Rolling Stone – commenta Marco Poderi, responsabile per i media content del marchio -. Deve indicare un percorso all’utente e lo fa in pochissimi passaggi. E’ facile da scaricare, immediata nell’uso. Rimini Street Food è un progetto da vivere, uno spaccato di vita autentico, e la web app corrisponde appieno a questo concetto”.

Crediti immagini: Giulia Gioacchini

 
 
AUTORE

Lara Badioli

Comunicazione digitale e storia dell’arte. Il mondo dell’accoglienza turistica e un pizzico di programmazione neurolinguistica. Frulla tutto, aggiungici una spruzzatina di storie da raccontare e una macchina fotografica vecchio stile. Sono sempre più convinta che accanto alla magica (e meravigliosa!) crescita della digitalizzazione delle informazioni serva un ritorno alla capacità di comunicare valore attraverso il cuore e i sentimenti.
 
 

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