Il QR Code è invenzione giapponese che risale all’anno 1994 quando la Denso Wave lo creò per comprimere numerose informazioni in un simbolo di facile lettura per i propri scanner. A differenza del codice tradizionale il QR Code contiene informazioni sia in verticale che in orizzontale (laddove il codice “tradizionale” permette solo una scrittura in orizzontale e può contenere solo 13 cifre) e memorizza fino a 4296 caratteri.
Il QR Code potrebbe costituire un’ottima occasione per le imprese che riuscirebbero a risparmiare sugli spazi pubblicitari tradizionali e potrebbero stimolare l’attenzione del cliente attraverso l’interazione con il messaggio pubblicitario.
Per il cliente il QR Code rappresenta una via di fuga di notevole portata, una scappatoia dalle pubblicità che hanno invaso i quotidiani e i periodici, permettendo di lasciare spazio all’informazione.
I giapponesi giustamente ne rivendicano la paternità, trovando ogni giorno nuove applicazioni e sicuramente in un paese in cui la scrittura prevede più di 1900 caratteri l’uso di un codice bidimensionale è una scoperta destinata ad avere una diffusione virale dall’economia alle istituzioni, alla cultura.
Oltre tutto un piccolo quadrato pieno di puntini potrebbe costituire l’esperanto del domani, immaginiamo solamente come sarebbe facile per uno straniero scaricare sul proprio cellulare la descrizione di un monumento, il menu di un ristorante nella propria lingua, una mappa della città e chissà quanto altro.
Axa Assicurazioni (nel video all’inizio dell’articolo) ha colto questa occasione per primo introducendo in un annuncio televisivo: allo spettatore viene mostrata solo una parte dell’intero messaggio pubblicitario che si sospende in un momento inaspettato lasciando spazio al QR Code grazie al quale l’utente accede online allo spot completo. Lo spettatore una volta arrivato sul sito web non solo si sente “premiato” dal fatto che ha il controllo sull’annuncio pubblicitario e ha soddisfatto la sua curiosità, ma può anche decidere di procedere direttamente all’acquisto concludendo il tutto con pochi click.
Altro uso del QR Code destinato al successo sembrerebbe Semapedia: un progetto che prevede di associare dei QR Code nel mondo reale alla corrispondente voce in Wikipedia, cosa che tra l’altro permetterebbe di evitare che i turisti fotografassero cassonetti dell’immondizia pensando che siano opere di arte contemporanea …
In Inghilterra, Umbro ha lanciato al nuova linea di magliette per la nazionale inglese, associando alla pubblicità un codice QR che permette di accedere al sito dedicato in cui i tifosi inglesi possono non solo comprare la maglietta della loro nazionale, ma anche scaricare contenuti multimediali e rimanere aggiornati sul calendario della partite giocate dalla propria squadra.
Cercando il termine QR Code in Google tra i risultati delle pagine in italiano compare un risultato tanto strano quanto curioso: un prete di Padova ha usato il QR Code per permettere ai fedeli di prepararsi alla Quaresima accedendo tramite telefonino ad un passo del Vangelo scelto per la preparazione alla Pasqua.
E se la Chiesa si avvicina al 2.0, non stupisce che anche i “piccoli” (senza offesa!) musei si tengano al passo coi tempi, come nel caso del Museo di Piana delle Orme (LT) che ha creato un percorso multimediale attraverso il quale il visitatore può accedere a contenuti dettagliati su tutte le opere esposte.
In conclusione, non parliamo di fantascienza se pensiamo all’applicazione dei QR Code per accedere alla pagina Booking di descrizione di un Hotel, piuttosto che a una diffusione di questi codici all’interno dei supermercati per avere informazioni dettagliate sui prodotti venduti con luogo di produzione, ingredienti, ricette possibili o offerte di prodotti correlati.
Se il futuro è il QR Code già qualcuno è arrivato a pensare di tatuarsi un codice collegato al proprio profilo Facebook e alle proprie informazioni personali, in modo da essere sicuro che se un giorno si perdesse in una landa desolata, avendo dimenticato il portafogli sul divano di casa, non avrebbe bisogno di spiegare perché viaggia senza documenti …