Se Maometto non va alla montagna.. Da qualche tempo si sente parlare di un nuovo concetto chiamato “realtà aumentata”, la virtuosa markettara di disruption ha declinato l’argomento nella sua accezione pubblicitaria, mentre wikipedia ci dice che:
La realtà aumentata (dall’inglese augmented reality) è una particolare estensione della realtà virtuale. Consiste nel sovrapporre alla realtà percepita dal soggetto una realtà virtuale generata dal computer. La percezione del mondo dell’utilizzatore viene “aumentata” da oggetti virtuali che forniscono informazioni supplementari sull’ambiente reale.
Detto che second life non è stato poi così dirompente come sembrava, facebook si rivela manna dal cielo per gli appassionati di esponenzialità e per questo viene voglia di comprendere come questa nuova realtà potrà coinvolgere anche il re dei social network (almeno fino a che il cinguettio di twitter rimarrà lontano). Sarebbe banale parlare dei terminali mobile ove è ormai possibile fruire l’applicazione facebook senza alcuna invidia nei confronti dell’amato computer, divertente invece gustarsi la nuova diavoleria che arriva da lontano: il poken. Sostanzialmente si tratta di un aggeggino che permette di portare con noi il nostro io virtuale scambiando con i nostri amici i contatti dei social network (divenendo quindi amici su facebook) semplicemente avvicinando le manine dei dannati pupazzetti. La cosa può sembrare modaiola e inutile e il parallelo che mi viene in mente è con il tamagotchi ma siamo in realtà di fronte ad un cambiamento interessante perché la presenza sui social media acquisisce “un suo hardware” che in qualche modo legittima un secondo nostro io che diviene imprescindibile non tanto per la creazione quanto per il mantenimento (e fidelizzazione, consolidamento) dei rapporti personali.
Mi viene in mente una lezione a Venezia di Luca De Biase in cui diceva sostanzialmente che quando un fan dei Tokio Hotel riprende il concerto per poi caricarlo su youtube si “perde” in realtà il concerto stesso.. la realtà aumentata diminusce la percezione dell’esperienza, arriveremo al punto in cui il poken ci farà scordare di darci la mano (quella vera..)?