Non ho avuto il piacere di partecipare allo IABforum quest’anno, ma mi sento comunque di dire la mia sul notevole post di Nicola Briani che si chiede, come abbiamo fatto spesso in questo blog per altri contesti, dove siano finite le PMI ed in particolare perchè lo IAB se ne sia dimenticato. Per quanto mi riguarda, e per come ho sempre vissuto IAB, questo interessantissimo momento di discussione è più una fiera “B2B” per web workers che “B2C” con le imprese come target. Siamo a dirci che il seo a meno di 3.000 euro non si può vendere sennò non è seo fatto bene e che è tempo di finirla con i siti a 1.000 euro perchè non sono veri siti e poi ci chiediamo perchè quei 5.000 euro di budget pmi non possono essere contemplati allo IAB? A mio avviso c’è un pò di “traffico nell’anima” o confusione nel web marketing e vedo lo IAB come un punto di partenza per aggregare competenze e far nascere contatti buoni per.. strutturare relazioni? Creare sinergie? Avviare nuovi business? Per come la vedo io il tecnicismo dello IAB non è utile alle pmi, perchè non è presente (in quelle che spendono 5.000 euro) un referente web interessato ad una tale profondità di tematiche: può interessare ad una pmi che i contenuti sono la killer app?! Certo, ma è utile saperne anche un pò di seo…per scegliersi i fornitori.. ma questo facebook, lo apriamo un gruppo? E già che ci siamo.. un blog aziendale? Corporate o sponsorizzato?
Una tale complessità non può essere dominata da chi oltre a questo segue anche “la pubblicità, i volantini e le fiere”, credo che la figura necessaria per le pmi di oggi sia un facilitatore / aggregatore che sa tutte queste cose e le adatta alle pmi, ottimizzando i budget. Questo facilitatore non può mancare allo IAB, ma forse pretendere di vederci l’imprenditore medio è un pò troppo, o meglio sarebbe giustissimo, ma dovremmo ripensare lo IAB..