“Christmas is coming” e, come “da tradizione”, i brand si stanno sfidando a colpi di newsletter, video e post per accaparrarsi lead, chiudere l’anno con un buon engagement rate ed entrare nell’Olimpo di chi verrà ricordato per la miglior campagna natalizia di Digital Marketing.
La frenetica rincorsa al risultato non porta, tuttavia, solo contenuti scontati e una buona dose di perbenismo ma anche strategie molto interessanti. Vediamone insieme alcune.
EDEKA
Natale fa rima con buoni sentimenti, da sempre. Anche i cuori più duri si scioglieranno guardando questa campagna video, decisamente strappalacrime, del brand tedesco Edeka.
La famiglia è l’importanza dello stare insieme sono al centro del video che racconta la storia di un anziano uomo che si appresta, triste e nostalgico, a trascorrere il Natale da solo dato i suoi figli hanno dato forfait presi da mille altri impegni. Un finale tutto da gustare, che sorprenderebbe anche il Grinch!
Degna di nota anche la campagna di Samsung che, dopo un anno tumultuoso, ha deciso di chiudere l’anno in bellezza puntando sul classico video natalizio che mette tutti d’accordo.
A fare da cornice al video, lo scambio di regali in famiglia: quale miglior occasione per mostrare l’avanguardia tecnologica del brand ponendolo in una dimensione umana?
La strategia di Samsung prevede anche un contest natalizio che dà la possibilità agli utenti di vincere un Galaxy S7 e un Gear VR. La dinamica? Molto semplice: si invia un tweet inserendo un tag ad un amico/persona cara indicando perché dovrebbe vincerlo corredandolo con gli hashtag #GalaxyS7edge, #GearVR, e #sweepstakes.
Il video di H&M diretto da Wes Anderson con protagonista Adrien Brody ha fatto parlare di sé fin dalla sua uscita ed è entrato da subito nell’Olimpo dei video più visti.
Un treno in ritardo, il sogno del Natale con i propri cari che sfuma ma non è detta l’ultima parola: ecco come uno spiacevole disguido può trasformarsi in un momento di gioia.
Perché ci piace il video? Perché la campagna promozionale di H&M è sottile, chi non conosce il brand a stento riconoscerebbe negli abiti usati dai protagonisti la nuova collezione: fare (bene) digital marketing non significa, insomma, urlare; i risultati arrivano anche sussurrando.
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