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Marketing e PMI: capitolo 2

In un articolo pubblicato qualche tempo fa su MarketingArena, ho posto il problema che sussiste nella realtà tra marketing e pmi, e in particolar modo sulle difficoltà (o forse sarebbe più opportuno parlare di reticenza), che le pmi incontrano nell’adottare sistemi formali di marketing.
Nel dibattito che ne è scaturito è emerso che uno strumento relativamente facile per abbattere, almeno parzialmente, alcune delle tante barriere è Internet.
Con il presente articolo non voglio assolutamente sostenere che l’utilizzo della rete consente a tali aziende di entrare nelle logiche che stanno alla base dei principi di marketing management, ma descrivere in modo sintetico come Internet consenta di attuare svariate strategie a costi abbastanza contenuti e di recuperare così lo svantaggio accumulato nel tempo.

Vorrei partire da un’affermazione fatta da un piccolo imprenditore ad una società di web marketing:
“un centro di costo! Perché il sito bisogna averlo, ma non ne intravedo altra utilità”.
Precisando fin da subito che non condivido tale affermazione, vorrei di seguito indicare alcuni buoni motivi per ribaltare questo “luogo comune” di molti piccoli imprenditori.

Anche se l’Italia rispetto agli altri paesi possiede un forte svantaggio in termini di accesso ad Internet (40% della popolazione rispetto al primato dell’Olanda con il suo 80%), la percentuale aumenta continuamente anno dopo anno. Secondo l’ultimo rapporto Istat del 2006, gli individui che utilizzano Internet lo fanno per:
– mandare o ricevere e-mail (76.4%);
– cercare informazioni su merci e servizi (60%);
– altre attività di ricerca (64.9%);
– acquistare on-line (20.6%).

Di conseguenza, investire nella rete con azioni mirate di Internet marketing consente di aumentare notevolmente la visibilità di queste piccole realtà e di conseguenza “abbattere”, seppur parzialmente, quella linea di confine che le separa dalle grandi realtà.
In fondo queste stesse imprese per promuovere i loro prodotti spendono migliaia di euro in depliant e pubblicità su stampa locale senza un’accurata pianificazione e un controllo dei risultati conseguiti; mi chiedo allora, perché non investire sulla rete parte di quel denaro visti anche i costi contenuti che questo mezzo consente?
Con ciò non voglio dire che con la creazione di una pagina web e un buon posizionamento si risolvano tutti i problemi, ma semplicemente evidenziare come la rete possa rappresentare uno strumento non sostitutivo ma integrativo, ad un ventaglio di attività di marketing che le imprese possono applicare.
Non dimentichiamo poi, che tale mezzo consente di “eliminare” le barriere fisiche e in questo modo allargare la fetta di potenziali acquirenti che possono essere raggiunti.
In conclusione, quello che si deve modificare assolutamente è la mentalità degli imprenditori in questione (dal momento che una percentuale estremamente elevata ha investito nella creazione di una pagina web), facendo capire quali sono le potenzialità di Internet in modo tale da sfruttarle al massimo.

Thomas Longo per marketingarena

 
 
 
 

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