Sappiamo come non ci si possa distrarre un attimo dall’osservare ciò che fa Facebook, vista la grande mole di innovazioni incrementali che il buon Mark Zuckerberg e il suo team sviluppano, a ripetizione.
Salvo qualche piccola miglioria alle funzionalità, di solito non si tratta certo di innovazioni di poco conto ma di azioni di grandissimo impatto sull’intera strategia condotta da Facebook. Ultimamente c’è grande fermento, è un autunno di grosse novità. Provo a riassumere quelle più interessanti e condivido qualche considerazione.
Il mobile Like Button
Non si tratta del solito bottone di condivisione che trovate in ogni sito e blog: il like button, annunciato ancora ad aprile, è ora realtà per tutti gli sviluppatori di app. All’interno di un’app, all’apertura dell’applicazione stessa o dopo aver fatto determinate azioni, è possibile inserire questo invito piuttosto esplicito a mettere mi piace ad una pagina fan.
Dal 2 ottobre è disponibile per tutti i developer e può essere un ottimo strumento per aumentare l’engagement con gli utenti, in un’ottica multicanale.
Atlas
Atlas, piattaforma per la gestione dell’adv online, è passata di mano da Microsoft a Facebook. La piattaforma prova a superare i limiti imposti dai poco accurati cookie “nell’inseguire” gli utenti online su diverse piattaforme (ex: su mobile i cookie non funzionano). Un avversario degno di Google Adwords, onestamente, non si era ancora visto. Che sia Atlas? Potrebbe, visto che – stando alle promesse espresse nel sito ufficiale, avrebbe caratteristiche chiave particolarmente accattivanti, essendo:
- real time, per “beccare” gli utenti interessati a un certo prodotto/servizio nel momento giusto;
- basato sulle persone e sui loro reali comportamenti online, e non sui cookie;
- con un’interfaccia all’apparenza davvero semplice, a giudicare dal video teaser pubblicato sul sito;
- cross-device, così da rilevare rapidamente quali canali di comunicazione funzionano meglio, portando maggiori conversioni.
In sostanza, a differenza da quello che avviene sull’attuale piattaforma Facebook Ads, con Atlas sarà possibile sfruttare e raffinare ulteriormente le informazioni sui comportamenti online degli utenti tramite il bottone Like, presente nei siti web visitati tramite dispositivi mobile (presupponendo che su tali dispositivi Facebook sia automaticamente connesso all’account dell’utente).
Insomma, uno strumento per ottimizzare e rendere sempre più efficienti gli sforzi promozionali online: a dir poco prezioso per agenzie e web marketers.
Pagare con Facebook Messenger
Notizia freschissima del 4 ottobre: si potrà pagare tramite Facebook Messenger, forse. Uno studente di Stanford – Andrew Aude – è riuscito a scoprire una funzione nella versione di Messenger per iOS8.
@Facebook Messenger has P2P payments coming. @SquareCash style. pic.twitter.com/3NuXuuaMMC
— Andrew Aude (@andyplace2) 4 Ottobre 2014
Funzionerebbe in maniera davvero intuitiva, dato che il denaro verrebbe inviato da un utente A ad un utente B come vengono inviate immagini o altri file allegato. Non casuale, dunque, il passaggio del CEO di PayPal a giugno alla corte di Mark Zuckerberg e il fatto che Messenger diventi di fatto obbligatorio da utilizzare se si vuole leggere un messaggio privato su Facebook. Il quadro è completo.
Smartmoney.startupitalia sottolinea come questa possa rappresentare la risposta forte di Facebook ad ApplePay, che segue comunque il filone intrapreso da Alipay (sistema di pagamento del colosso cinese Alibaba) e WeChat.
Oltre ai pagamenti tramite Messenger, si sa da quest’estate che è in corso una fase di testing per il Buy Button direttamente dentro Facebook; la notizia più recente è che Facebook sta facendo le sue prove sfruttando i servizi di Stripe, che è partner per gli acquisti in-app anche per Twitter.
App e Acquisti
Osservando i “movimenti” in corso, pare chiaro come i vari colossi Social (è limitativo comunque definirli “social” ormai) e Facebook soprattutto si muovano decisi verso due direttrici:
- attacco diretto al mondo e-commerce e dei pagamenti online;
- futuro prossimo: focus su modalità di fruizione delle informazioni tramite app a discapito dei siti web.
A sostegno di questa seconda ipotesi ci viene incontro Liron Shapira, esperto di deep linking: in questa intervista spiega come sia lecito attendersi che anche in Facebook – così come avverrà sempre più in generale – si andrà verso deep link che non portino a notizie presenti in siti web ma direttamente in app (possibilmente di news), dato che Facebook si vuole posizionare nel mondo dell’advertising mobile.
Se a questo aggiungiamo come ben l’83% degli utenti Facebook italiani segua la pagina fan di almeno una PMI, si capisce facilmente come Facebook diventi sempre più lo strumento principe di contatto tra aziende e clienti, oltre che di promozione di prodotti e servizi in maniera:
- diretta
- super-targettizzata
- multicanale (da un device all’altro)
- real-time
- misurabile.
Google è avvisato…
Fonti: Forbes.com, InsideFacebook.com, Facebook Blog, Smartmoney.startupitalia.eu, Advertising.Microsoft.com, Re-Code.net, Newsroom.fb.com,