Chi aveva preannunciato la morte dei blog grazie alla diffusione dei social media, Facebook in primis, è rimasto deluso.
Il blog è più vivo che mai: è semplicemente passato da unico veicolo principale di comunicazione a uno dei tanti strumenti che il blogger deve saper usare.
Se Il Web prima si poteva definire blog-centrico, ora è più che mai una bloggercrazia digitale, dove comanda non solo chi ha più visite ma chi ha più like e più follower.
La diffusione virale del fenomeno ha portato i blogger a essere sempre più trend setter e punti di riferimento per i propri lettori, sdoganarsi anche sui media tradizionali come televisione, quotidiani e riviste.
Proliferano infatti i programmi di cucina dove food blogger preparano piatti invitanti e deliziosi, conscie di sapere cucinare meglio di Benedetta Parodi. Se ormai c’è una foodblogger e quindi un foodblog per ogni filo d’erba, le aziende del settore non hanno ancora capito la portata del fenomeno, proponendo spesso e volentieri collaborazioni in cambio di visibilità presunta o di prodotti (ne parla molto bene Morena di Menta e Cioccolato. Le aziende del fashion hanno invece fiutato l’affare: basta publiredazionali su riviste, basta modelle strapagate e pubblicità in televisione: prendiamo qualche fashion blogger di riferimento (Chiara Biasi, Free Choise…), inviamo le nostre collezioni, facciamo eventi unici ed esperienziali e il brand arriva direttamente al proprio target e ad indossarlo è una donna normale, in cui potersi rispecchiare. Tutto al massimo della trasparenza, quando magari sui quotidiani si trovano articoli dalla dubbia utilità giornalistica.
Fashion e food sono sicuramente i trend di questi anni, e probabilmente lo saranno ancora anche in quelli a venire. Il fashion potrebbe portare le blogger sul piccolo o perché no grande schermo, mentre per le food blogger il cammino è ancora lungo dal punto di vista remunerativo e di visibilità.
Come avevo esordito, il blog non è più l’unico strumento di comunicazione per il blogger. Il blogger evoluto non può far a meno di: pagina fan facebook, profilo twitter, Instagram, Pinterest, Tripadvisor, Foursquare, Macchina fotografica, IPhone o Samsung, Ipad.
Tutto per essere sempre connesso con i propri fan e per sfruttare al meglio le potenzialità della rete. Il blogger è diventato un vero e proprio libero professionista, fornitore di servizi. Sta alle aziende capirne il valore.
Il blog come lo conosciamo non esiste più, esiste il blogger. È morto il blog, Viva i Blogger, viva i Blogger.