I blogger sono vivi, i blogger sono morti. I blogger sono importanti, I blogger non contano nulla. Dove sta la verità? Forse, come sempre, nel mezzo. Di certo, come testimonia l’articolo di repubblica “la rivincita dei blogger, i guru dell’informazione“, siamo in un periodo di ascesa per questi strani esseri scriventi, ma noi non ci entusiasmiamo, così come non ci siamo preoccupati troppo in periodi di magra.
Un fenomeno interessante, da raccontare e presidiare, è quello dei blogger tours. Si tratta di eventi dinamici e frizzanti solitamente organizzati con finalità promozionali, spesso turistiche, grazie alla presenza di uno sponsor privato o istituzionale. Diversi sono i casi di blogger tours organizzati nel tempo, Michela cita nel suo bel post su UmbriaOnTheBlog il caso Elba Uva 2010, un evento che ha visto coinvolto un Social Media Team per raccontare e promuovere l’iniziativa in oggetto. Ma quali sono gli ingredienti di un blogger tour? Azzardiamo:
- Un evento (o un territorio) “notiziabile” e adatto al racconto in modalità storytelling marketing
- Un social media team affiatato, meglio se la notorietà dei singoli blogger li precede, in questo modo si conosceranno tra loro e riusciranno a “far breccia” all’esterno
- Un’organizzazione ben fatta e adatta agli influencers che si vogliono coinvolgere, penso ad esempio alla necessità di prevedere connessione internet pervasiva e facilitare i bloggers nella propria attività di racconto
E il caso UmbriaOnTheBlog? Eccoci. Abbiamo chiesto ad Alessio, project manager, di raccontarci l’idea e lo sviluppo della stessa, ne è uscita una bella intervista:
Ciao Alessio, due parole su di te per presentarti ai lettori di MarketingArena, la tua esperienza e come sei arrivato al “magico mondo dei media sociali”
Ciao Giorgio e un saluto a tutti i lettori di MarketingArena, ho 28 anni da poco compiuti e mi occupo di turismo e Social Digital Marketing : le mie due più grandi passioni. Sono arrivato al “mondo” dei media sociali attraverso tre ingredienti che reputo fondamentali : relazioni, passione, ricerca.
Ingredienti che mi stanno permettendo di “affacciare” a questo mondo anche dal punto di vista della formazione. Collaboro con enti ed istituzioni nel panorama turistico italiano e sono sempre alla “ricerca” dell’idea “non convenzionale”.
Come è nata la tua collaborazione con Confindustria Umbria e come è nato il progetto?
Il progetto è nato da una mia idea, quelle idee che “tieni” in un cassetto per poi aprirlo al momento giusto, ovvero quando trovi dei partner come Confindustria Umbria Turismo & Alberghi che credono non solo nel progetto ma anche e soprattutto nel valore delle persone.
Umbriaontheblog nasce, se vogliamo come una sorta di “provocazione” , ovvero mettere nero su bianco una di quelle frasi che ultimamente si dicono in giro [me compreso] che la comunicazione e il marketing nel turismo è cambiata, perché è cambiata la società.
Umbriaontheblog è un progetto dove si intrecciano web e persone, identità e territorio : un laboratorio di idee a cielo aperto per fare sistema non solo online, ma soprattutto offline.
Abbiamo introdotto il tema dei “Blogger Tour”, perché i media sociali per l’umbria e perché proprio un Blogger Tour per l’umbria?
Riteniamo che una destinazione turistica non può più “stare” a guardare: è l’ora [pure tarda] di “iniziare” a “conversare” il prodotto turistico e di “includere” all’interno di un’orchestrazione di comunicazione i media digitali. Un importante obiettivo che si pone umbriaontheblog è la [ri]costruzione dell’identità di una regione attraverso l’uso della Rete in ottica di crowdsourcing: tutti possiamo essere “testimonial” per una destinazione, anche solo raccontando la propria “storia, la propria “esperienza”.
Blogger Tour è l’iniziativa “simpatica” che vede coinvolti alcuni travel blogger di riferimento sul panorama italiano e che saranno ospitati nel week end dal 15 al 17 aprile per fare essenzialmente una cosa: vivere delle esperienze e “raccontarle” nel principio cardine di questo progetto: il principio della trasparenza.
Perché in Umbria? Perché è la mia regione e desidero maggiormente far”conoscere” un Umbria nascosta, l’Umbria incontaminata fatta di storie autentiche e giornaliere che è l’anima del blog “intitolato” storytelling territoriale: il cuore del progetto.
Quali criticità hai incontrato nella fase progettuale e con che criteri sono stati scelti i narratori? Ritieni che il modello sia scalabile e replicabile
Devo essere sincero ma le criticità nella fase progettuale non ne ho incontrate molte, anzi, il valore “aggiunto” è dato dalle persone che collaborano a questo progetto e la forte passione che trasmettono quotidianamente, abbiamo costituito un bel team incentrato nella voglia del “fare” e non dell’ “essere”.
I criteri per la scelta dei narratori sono essenzialmente le relazioni personali che mi vedono coinvolto con alcuni di loro [sono blogger anche io] e poi un’analisi approfondita nel web. All’interno del gruppo dei narratori ho voluto espressamente che ci siano anche alcuni “blogger” umbri per il semplice motivo che non si può non coinvolgere e fare la “famosa” rete.
Il modello ritengo che sia “abbastanza” replicabile e scalabile ed in questo stiamo mettendo a punto ulteriori “strategie”, ma ora non vogliamo perdere la concentrazione su questo primo step: il blogger tour del 15-17 aprile. A conclusione di tale esperienza elaboreremo il case history con tanto di dati che vi comunicheremo. Successivamente proseguiremo con altre interessanti novità: STAY TUNED.
Concludo ringraziando tutti i blogger coinvolti nell’iniziativa ma anche i TANTISSIMI blog come MarketingArena che “ospitano” questa iniziativa con il fine di “narrare” Umbriaontheblog.
Grazie Giorgio grazie a tutti!
Un grazie ad Alessio, un “bravo” al suo progetto ed un invito a raccontare la vostra Umbria sulla pagina Facebook ufficiale. Per quanto riguarda noi.. mi sembra che i blogger tours siano una buona leva di social media marketing e integrazione on line / off line. Di certo da osservare e valutare, sempre più muoviamo verso una dimensione di contaminazione tra vita privata e lavorativa, ma è probabilmente giusto così, la passione che “vendiamo” ai nostri interlocutori altrimenti non sarebbe reale e realistica, io vi assicuro che a Michela la passione per il cibo non manca, Rivamar può testimoniarlo! 🙂