Web marketing locale, probabilmente la parola del momento. Un incrocio pericoloso tra specialisti del SEO e dei social media che si danno battaglia a colpi di mappe, applicazioni e “places vari”. Abbiamo dato parola a due delle figure più competenti in questo ambito, Nicola Strumia e Michela Simoncini che prenderanno idealmente le parti del SEO e del SMM, buona lettura!
Michela (prima le signore..)
Come vedi il rapporto tra SEO local e Geo social marketing? Foursquare, Gowalla e co si integrano con google e le sue mappe o vi è una dimensione di cannibalizzazione?
Per quella che è la mia esperienza, senza Google Maps questi strumenti non esisterebbero. Sia Foursquare, che Gowalla che Scvngr si servono delle mappe di Google (almeno su Android). Latitude non ha funzionato molto, forse perché gli manca quella parte di “social game” (con il meccanismo dei mayor e dei badge) che invece è impazzato grazie a Gowalla prima e Foursquare dopo.
Come definiresti il Geo social marketing?
Banalmente l’utilizzo delle potenzialità del social networking incrociato con le specificità locali con scopi di marketing
Il Geo social networking è cosi importante per la sua dimensione “di posizione” o per le implicazioni ludiche?
Siamo di fronte all’esplosione dei check-in, non semplicemente all’esplosione dei Location Based Services (i tool di geolocalizzazione fruibili in mobilità). Foursquare e Gowalla sono già vecchi, in America usano già Scvngr; da pochi giorni Gowalla 3.0 per iPhone permette di fare check-in anche su Foursquare e FB Places, significa che gli altri LBS sono destinati a morire? E poi, avete già un account su Miso?
Su Miso è possibile fare check-in sui film, sulle serie, sui programmi televisivi che si stanno guardando, e c’è già chi si sta muovendo per fare advertising anche su questo canale. Un mio contatto, ad esempio, ha sbloccato il badge “Minion Madness” che recita “Congrats you found a Minion! Redeem ‘TuneInEarnOut’ at MinionMadness.com for your chance to win over 1,300 prizes! Despicable Me – 12/14 on Blu-ray & DVD! !”. Si tratta, in poche parole, di un contest collegato all’uscita del dvd e blu ray di Despicable Me (Cattivissimo Me) il 14 dicembre.
Gli orizzonti sono completamente aperti. Chi può dire cosa ne sarà di noi e come si evolverà il concetto del check-in? Non resta che aspettare e vedere che succederà… oppure farsi venire in mente una bella idea!
L’esplosione del geo social è legata alla democratizzazione delle connessioni mobile?
Sicuramente è direttamente proporzionale…
Ci parli del caso Toscana?
La Toscana ha deciso di creare una branded page su Foursquare perché, in questo modo, può fornire ai viaggiatori dei tips geolocalizzati, ovvero dei consigli riferiti a location ben specifiche sulle quali gli utenti possono fare check-in.
Come ho spiegato recentemente in un’intervista ospitata dall’Osservatorio Italiano su Foursquare:
“Promuovere il territorio è uno dei nostri principali obiettivi. Per farlo, all’interno della campagna “Voglio Vivere Così” (creata appunto per promuovere le eccellenze della Regione Toscana nel mondo) utilizziamo il web e i social media e siamo sempre alla ricerca di strumenti innovativi per entrare in contatto con i viaggiatori ed instaurare con loro una relazione. Foursquare è una novità, riteniamo che abbia molte potenzialità ed ha i riflettori puntati contro, perciò abbiamo deciso di testare anche questo tool, che è perfetto per condividere tips di un territorio come la Toscana.”
Una branded page non può essere aperta da esercizi commerciali, ma è stata concessa solo a poche decine di istituzioni nel mondo che non fanno riferimento a una singola venue, bensì a un territorio.
Il Wall Street Journal, ad esempio, utilizza Foursquare per pubblicare delle news relative alle venue New Yorkesi.
Per una DMO (Destination Marketing Organization) essere su Foursquare significa in primis fornire un servizio alla nicchia più geek dei turisti. Attualmente il canale VisitTuscany conta oltre 1.600 amici che “followano” i suoi consigli (trasformandoli in “to-dos”, cose da fare) e sono stati pubblicati circa 100 tips, che 300 persone hanno fatto propri.
Perchè le aziende possono ricavare valore dal geo social marketing?
Innanzi tutto chi fa check-in può condividere sugli altri social network (Facebook e Twitter) la sua posizione (e ciò che pensa del luogo in cui si trova), quindi essere presente, per un’azienda, significa godere del passaparola spontaneo degli utenti.
Le aziende, poi, possono reclamare le loro sedi (o aiutare i loro clienti a farlo, in caso di agenzie di web marketing) cliccando su “Do you manage this venue? Claim here”. Il responsabile di una venue può così istituire una serie di deals pensati apposta per le persone che fanno check-in su Foursquare. Nello specifico:
- Il Sindaco della venue (l’utente che ha fatto più check-in negli ultimi 60 giorni) può sbloccare delle offerte speciali
- Gli utenti che fanno check-in più spesso possono sbloccare delle offerte speciali (“…al tuo 10° check-in…”)
- Gli utenti possono sbloccare delle offerte speciali basate sulla frequenza dei check-in (“…ogni 5 check-in…”)
- Le drink card e, in generale, gli sconti sono sempre sbloccati, ma lo staff di una location deve sempre controllare prima di conferire ad un utente l’offerta (“Drink gratuito a chi fa check-in”)
Perché farlo? Semplice. E’ un vecchio principio del marketing, si chiama fidelizzazione! Chi già usa i LBS continuerà a farlo e riceverà delle offerte speciali come premio per la sua fedeltà, chi ancora non fa uso di Gowalla etc. e non è ancora fidelizzato, sarà incentivato a fare check-in per guadagnarsi i deals.
Nicola
Come vedi il rapporto tra SEO local e Geo social marketing? Foursquare, Gowalla e co si integrano con google e le sue mappe o vi è una dimensione di cannibalizzazione?
Il rapporto è quanto mai stretto, o meglio, a mio avviso, il secondo fa parte dei naturali e corretti completamenti del primo.
Da questo punto di vista non vedo particolari rischi di cannibalizzazione; in questo settore come in molti altri del marketing vale il concetto darwiniano di selezione naturale: in questo caso chi meglio si “adatterà alla mappe di Google” e agli usi e gusti degli utenti da un lato, e chi meglio offrirà quel qualcosa in più dall’altro (sia che si tratti di servizi extra, che di opportunità ludiche o di guadagno), più possibilità avrà di emergere sui competitor di riferimento.
Partiamo dalle basi, l’utente nota una sempre maggiore importanza delle mappe nelle SERP di google, cosa significa questo per le aziende?
Molto semplice: significa che l’utente deve considerare di investire maggiormente sul traffico profilato derivante da ricerche locali (prodotto + località) o perlomeno considerare di spostare gli equilibri dei propri investimenti e pianificazioni marketing sul web: dalle attività SEO classiche a quelle di Local Search Marketing multidisciplinari.
Ormai le Serp organiche sono sotto gli occhi di tutti: mappe e risultati locali hanno preso il posto dei classici risultati organici per moltissime tipologie di chiavi di ricerche (quasi sempre per quelle prodotto+località).
Come definiresti il SEO locale?
Volendo semplificare lo definirei come un mix di attività onsite ed offsite da effettuare per promuovere la propria attività sul territorio in cui si opera se si decide di voler maggiore visibilità in senso lato. Queste attività, la cui singola importanza è variata molto nel corso degli ultimi anni, sono imprescindibili se si vuole emergere in un mercato sempre più competitivo come quello delle ricerche locali e necessitano di aggiornamenti continui (questa mia “vecchia guida” ad esempio può ritenersi già datata sotto molti aspetti.
Google Places: cosa può dare in più uno specialista SEO local su questa piattaforma rispetto ad un utente o un webmaster che apre una scheda aziendale?
Certamente può fare la differenza: la compilazione della scheda del Business Center di Google, da pochi mesi Google Places, è senza dubbio il migliore strumento (gratuito) messo a disposizione dal migliore motore di ricerca (Google e Google Maps). In pochi e semplici passi anche un utente poco avvezzo può teoricamente realizzare una scheda business della propria attività e promuoverla sul web: chiaramente se questa attività viene svolta da un esperto di Local Search Marketing le probabilità di raggiungere una buona visibilità sono maggiori in termini di pianificazione e di resa. Un webmaster o un utente semplice difficilmente hanno alle spalle analisi propedeutiche come quella dei campi semantici o del contesto competitivo.
Google Places ha visto notevoli migliorie in questi ultimi mesi ed attualmente offre anche un primo (rudimentale) strumento di Local Analytics per monitorare le performance della propria scheda commerciale: i risultati sono qualcosa di concreto e poterli in qualche modo misurare è indispensabile. Uno specialista SEO Local sa leggere questi dati e può quindi intervenire apportando migliorie per ottimizzare le performance della scheda attività su Places.
D’altro canto l’algoritmo che determina la Serp Locale è ancora molto immaturo e si registrano ancora numerosi fenomeni di spam o errori di vario genere nella geolocalizzazione dei dati. Insomma, è un settore giovane e in continua evoluzione ma Google ha strumenti, potenzialità ed esperienza per rendere questo servizio indispensabile, e non solo importante.
Oltre Google Places: dove si gioca la partita del Seo Local volendo andare oltre google?
Il panorama italiano a livello di Local Search Marketing è piuttosto diverso da quello americano per cui bisogna fare le dovute distinzioni. Ad esempio negli USA l’importanza delle cosiddette Directory e Community Local (basti pensare a Yelp, YellowPages, MapMe, ecc.), e l’uso che gli utenti ne fanno è molto maggiore che nel nostro paese dove, se si escludono entità come Pagine Gialle, non esistono realtà così affermate a livello nazionale.
Premesso questo, è difficile azzardare delle previsioni a medio-lungo termine in uno scenario dove tutto nasce, evolve e muore con tempistiche sempre più veloci. Sono però sicuro, ad esempio, che sentiremo parlare sempre di più di Geo Social Marketing, ma anche di Local Advertising e da ultimo di Social Gaming.
Come vedi il futuro del Search Engine Marketing locale?
Il Local Search Engine Marketing avrà sempre più importanza, anche grazie alla sua naturale integrazione con le due più grandi innovazioni di questi ultimi anni: il Social Media Marketing e il Mobile Marketing. Da un lato abbiamo fenomeni come gli arcinoti Foursquare, Gowalla, Places di Facebook, Around Me, ecc. che basano il loro meccanismo di funzionamento e quindi la loro popolarità sulla condivisione di informazioni localizzate, dall’altro si registra la strabiliante crescita di diffusione di smartphone e tablet presso utenze di ogni età e che permettono di condividere e ricevere le informazioni localizzate in ogni istante e ovunque si trovino.
Sono convinto che assisteremo alla nascita (ed anche alla rapida morte…) di numerose altre killer app come quelle di cui sopra e che globalmente gli investitori saranno costretti giocoforza a rivedere (leggasi evolvere) le proprie modalità di investimento nel marketing qualora vogliano realmente raggiungere con la propria offerta un target di utenza estremamente profilata.
Ringraziamo tantissimo Michela e Nicola per il loro contributo!