In un mondo sempre più orientato al digitale, uno dei settori con il tasso di evoluzione più rapido è senza dubbio quello relativo al digital payment, che comprende tutte le forme di pagamento alternative al contante. Non solo banche ed istituti di credito o il già affermatissimo sistema PayPal, ma anche colossi del calibro di Apple, Google e Facebook si stanno muovendo per portare innovazione in questo senso, cercando di imporre il proprio standard a livello globale.
Ma non solo in Silicon Valley nascono soluzioni potenzialmente in grado di rivoluzionare le abitudini di pagamento. Anche l’Italia è culla di start-up che puntano a facilitare le transazioni abbattendo i costi ad essa connessi: abbiamo avuto la possibilità di intervistare Daniele Bernardi, uno dei soci fondatori ed attuale CEO di 2Pay, azienda di origine veneziana dalle ambizioni di sviluppo a livello internazionale.
Come nasce l’idea 2Pay?
2Pay nasce dall’idea dei tre soci fondatori, Occari, Magro e il sottoscritto di creare un sistema di pagamento rivoluzionario che virtualizzasse non tanto il gesto di estrarre la carta di credito dal portafoglio ed inserirla in un POS, ma invece il gesto più naturale di estrarre dal portafoglio una banconota e di porgerla a chi deve ricevere il denaro. Il primo gesto ha attualmente un costo molto salato per chi riceve il denaro, e virtualizzarlo non gli permetterà di risparmiare, mentre il secondo non costa nulla e deve rimanere nel limite del possibile senza costi; noi siamo riusciti a garantire le transazioni tra persone fisiche a zero costi, mentre tra persona fisica ed esercente a 2 centesimi indipendentemente dall’importo speso.
Quanti merchant hanno già adottato questo tipo di servizio?
Stiamo iniziando in questi giorni la campagna di affiliazione dei merchant, per ora sono circa 200 ma sono stati trovati da noi o si sono iscritti spontaneamente. D’ora in poi puntiamo a crescere nei numeri molto velocemente.
Il servizio è disponibile solo in Italia o anche all’estero?
Per ora il servizio è disponibile sono in Italia, anche se avendo un Istituto di Moneta Elettronica autorizzato da Banca d’Italia e quindi comunitario, possiamo espanderci velocemente anche in altri stati quando decideremo di farlo. Al momento preferiamo concentrare le nostre risorse sullo sviluppo in Italia.
Qual è stato l’ostacolo più impegnativo da superare per realizzare questa iniziativa?
L’ostacolo più difficile sarà la diffusione su larga scala e l’accettabilità da parte dei merchant, però i primi dati ci dimostrano che i merchant sono molto positivi sul nostro sistema, proprio perché elimina alla base le commissioni variabili e permette di dargli strumenti di visibilità e di marketing a success fee, ovvero che pagano solo a vendita avvenuta, quindi senza esborso di denaro per farsi pubblicità senza sapere se questa gli porta dei ritorni concreti in termine di vendite.
2Pay ed e-commerce: un binomio vincente per il futuro del commercio in Italia?
Riteniamo proprio di si, abbiamo di recente partecipato all’e-commerce forum a Milano, dove siamo stati letteralmente assaliti dai portali di vendita on-line al fine di introdurre il nostro sistema di pagamento all’interno del loro applicativo, perché oltre a ridurre notevolmente i costi di transazione, portandoli appunto a 2 centesimi, permette anche una user experience all’utente fantastica, in quanto non è necessario inserire alcun dato personale in internet, avvenendo la transazione di fatto nel proprio cellulare, con una garanzia in termini di sicurezza senza eguali oggi sul mercato.
La sfida di 2Pay è senza dubbio ambiziosa, ma si basa sulla volontà di rendere le transazioni più agili, veloci ed eque, portando benefici a tutti coloro che decidono di sfruttare questa piattaforma. Il mercato, come al solito, stabilirà il vincitore di questa “battaglia”, ma fa piacere sottolineare che anche l’Italia ed in particolare il Veneto siano attivi e partecipi in questo campo.