Di Sara Mameli
La settimana scorsa ho ricevuto l’invito a twittare un link e ho scoperto con piacere che non è mai stato così facile avere la possibilità di leggere un bel libro! Infatti è bastato un semplice tweet per “acquistare” il download dell’ebook Marketing Reflex di Andrea Carnevali. Pochi istanti, a sforzo e costo (quasi) zero, per comprare e leggere un testo interessante pieno di curiosità e di spunti; il tutto comodamente seduti sul divano di casa.
A costo QUASI zero perché qualcosa la si deve pur pagare…e in questo caso è il social money lo strumento di scambio. Per intenderci, è sufficiente cliccare sul bottone Pay With a Tweet; viene richiesto il login per Twitter (o Facebook), si può modificare il tweet o il post proposto, e poi cominciare con il download del bene digitale desiderato (musica, software, ebook, video, etc.). Niente di più semplice!
Il Pay With a Tweet, o nella variante per Facebook Pay Whit a Like, è a tutti gli effetti un sistema di social payments progettato per creare buzz virale attorno a creatori di contenuti e di marketing che vogliano promuovere se stessi o il proprio brand, un prodotto o un servizio.
Si tratta di un modello interessante, realizzato due anni fa tra Amburgo e New York dal duo creativo Innovative Thunder composto da Leif Abramo e Christian Behrendt, che ha preso però spunto dalla precedente applicazione Twelpforce di John Tubert. Questa prima applicazione venne sviluppata come servizio di micro sharing a disposizione di centinaia di dipendenti della Best Buy Co. (noto rivenditore di elettronica del Nord America), incoraggiati dalla ditta ad utilizzare Twitter per la gestione del servizio clienti online e le promozioni aziendali.
Per lanciare, invece, il servizio di Innovative Thunder, la band francese The teenagers pubblicò il singolo Made of, acquistabile esclusivamente con il Pay With a Tweet.
Gli stessi promotori dell’originale sistema di pagamento sociale hanno “venduto per un tweet” il loro ebook sul business digitale Oh My God What Happened and What Should I do?, il quale ha fatto registrare 16.000 download nel giro di 24 ore! Della serie: il passaparola, fare buzz, di questi tempi, e soprattutto al lancio di un prodotto, è più degno e autorevole del prodotto stesso.
Per quanto riguarda il libro Marketing Reflex, ho trovato astuta e azzeccata l’idea di Andrea Carnevali di diffondere il suo testo tramite Twitter e Facebook, i due social network che, a mio avviso, si prestano di più alla pratica di strategie di buzz e viral marketing. Anche perché il libro tratta proprio di unconventional marketing.
Nelle 16 pagine del testo viene raccontato in maniera esaustiva il culture jamming, ovvero la pratica culturale dalla quale ha preso vita il marketing non convenzionale, con una parte dedicata alle origini e all’evoluzione di varie espressioni e movimenti legati proprio al cultural jamming e molte case history di video spoof, fake e banned. Un libro ricco di curiosità e di spunti che, a distanza di 6 giorni dalla sua presenza in rete, è già stato acquistato da 258 tweeteri/e e condiviso da 59 persone su Facebook (senza contare i re-tweet e lo sharing all’interno di Facebook!)
Cari amici e amiche di MarketingArena, spero, a questo punto, di avervi incuriosito abbastanza…..Siete ancora qui?? Che aspettate? Compratevi tutti/e Marketing Reflex!
Buona lettura e buon divertimento! 😉