Quando parliamo di web e di digital marketing spesso tendiamo a considerare solo il lato “azienda” e l’efficacia di questi strumenti a livello di immagine, CRM, customer engagement, reputazione e del fantomatico ROI che tutti vogliamo raggiungere in tempi brevi e a costi contenuti. Ma la vera digital revolution comporta un aspetto che spesso non è considerato e supportato tanto quanto meriterebbe: le nuove tecnologie possono semplificare e migliorare la vita delle persone, anche di persone diversamente abili, risolvendo, grazie al mondo digitale, problemi concreti.
Fortunatamente esistono diversi progetti legati a queste tematiche, a titolo esemplificativo la community Henable e l’app Henable ZTL, ma come sempre il problema – soprattutto italiano – è quello di reperire i fondi per finanziare, sponsorizzare e sensibilizzare la ricerca e le aziende a muoversi e investire verso questa direzione.
Ed è così che Paola Peretti e Tiziana Sanzone hanno deciso di creare la prima onlus dedicata al marketing digitale, Crazy for Digital Marketing, che riunisce professionisti, aziende, studenti e appassionati di marketing con lo scopo di informare, formare e organizzare eventi legati all’evoluzione del digital marketing per finanziare progetti solidali dal carattere scientifico per persone diversamente abili.
Ne parliamo con Paola Peretti, esperta di digital marketing e fondatrice dell’associazione non profit Crazy For Digital Marketing.
Cos’è Crazyfordigitalmarketing, da dove nasce questa idea?
Un mese fa abbiamo festeggiato insieme ai nostri associati e sostenitori la nascita ufficiale di Crazy4digital, ma il progetto parte da un’idea maturata negli anni. Durante la mia attività di docente e di responsabile del Laboratorio di digital marketing di ASAM Università Cattolica, sono entrata in contatto con molti professionisti e studenti entusiasti del digital marketing, e mi sono accorta che tutti noi eravamo alla ricerca di uno spazio per condividere le nostre esperienze professionali, confrontarci e discutere. Sono nati così il primo evento “Tutti pazzi per il marketing digitale” e in seguito gli “aperitivi digital”, prima espressione di una community che oggi vive il digital come una piattaforma di relazione dalla quale poter comprendere, crescere e costruire un futuro migliore per le persone e le organizzazioni. Da qui l’idea “pazza” mia e di Tiziana Sanzone: creare un’associazione no profit, Crazy4digitalmarketing appunto, mettendo a disposizione il nostro tempo, le nostre competenze e la passione per il digital per aiutare persone a cui il digital può cambiare la vita.
Come è strutturata l’associazione, quali sono le attività e finalità?
Io sono la responsabile delle attività di formazione e docente dei diversi corsi, Tiziana si occupa dell’organizzazione e gestione degli eventi e convegni: inoltre c’è un comitato scientifico composto da professionisti della comunicazione che segue insieme a me l’aggiornamento e i contenuti per garantire, agli associati e alle aziende partner, momenti di informazione e formazione di alto livello, con testimonianze e case study internazionali che possano realmente far comprendere lo state of the art del digital.
Crazy4digital è anche, ovviamente, una community online: sito, gruppo Linkedin, Facebook, Twitter e Youtube ci servono per rimanere in contatto e condividere dati, idee e progetti che ci interessano.
A proposito di progetti digital, qual’è il progetto che avete scelto di finanziare quest’anno?
Quest’anno sosteniamo il progetto COMUNICAZIONE AUMENTATIVA ALTERNATIVA “Dare voce al silenzio” sviluppato dalla Dott.ssa Chiara Luoni, responsabile e neuropsichiatra del Centro Riabilitativo Semiresidenziale gestito da“Il Seme cooperativa sociale ONLUS”di Cardano al Campo (VA). La Dott.ssa Luoni sta sperimentando l’utilizzo di iPad con bambini affetti da autismo e sindromi genetiche, e ottenendo risultati che consentono di migliorare la qualità della vita dei bambini e dei loro famigliari. “L’ipad è indicato in modo particolare in quelle condizioni in cui il linguaggio è quasi assente ma vi è una discreta mobilità motoria. I bambini, anche quelli di 2 o 3 anni, intuiscono come usarlo e per questo, se inserito in un approccio multidisciplinare, può consentire di migliorare la qualità della comunicazione. Utilizzando delle applicazioni ad hoc, come iCommunicate, il bambino riesce a fare richieste e [..] a parlare con un semplice clic ” (da La Provincia di Varese). Il nostro scopo quest’anno è proprio aiutare la Dott.ssa Luoni attraverso la consegna di iPad ai bambini con gravi disabilità comunicative: il lavoro che sta portando avanti la Dott.ssa è incredibile: basta davvero poco per dare la speranza e possibilità di comunicare a questi bambini e alle loro famiglie che noi di Crazy non possiamo sottrarci!
Digital e found rising: come riuscirete a finanziare i diversi progetti solidali?
Innanzitutto attraverso i nostri associati che, oltre a pagare una quota annuale, sono dei veri ambassador e “portatori sani di eWom” e ci stanno sostenendo con entusiasmo. Poi ci sono tutte le attività di formazione – la prossima è un corso in due giorni, il 29 /11 e 11/12 in collaborazione con BIC la Fucina dedicato allo scenario e ai nuovi strumenti digital – e il convegno internazionale di maggio 2013: tutto il ricavato di queste attività andrà a sostegno del progetto. E poi il mondo del digital oggi offre moltissime opportunità di found rising…non nego che stiamo valutando un sacco di idee ma al momento è un po’ prematuro parlarne…
In conclusione una domanda schietta e diretta: Paola perché credi che il digital possa davvero cambiare – in positivo – la vita delle persone?
La mia l’ha cambiata. Ha cambiato il mio modo di percepire le persone, il lavoro e l’ha migliorata. Sono un’ottimista ed è anche vero che, vivendo fra Milano e Chicago, mi sento parte del flusso di rinnovamento e innovazione che da anni spinge da oltre oceano; però sono profondamente convinta che siamo nel mezzo di una e -voluzione che se compresa e vissuta renderà la nostra vita migliore e ci farà sentire parte di qualcosa di speciale; ritengo che la relazione sia la chiave di tutto e il digital permette proprio di costruire questa relazione in maniera diretta, unica ed emozionante. La stessa cosa vale per la mia community – onlus: uno spazio speciale, fatto di relazione e condivisione…sono una matta visionaria? Certo, sono crazy4digitalmarketing!