HomeBlogStrategie di MarketingCome lavora un consulente in digital marketing? L’intervista a Miriam Bertoli

Come lavora un consulente in digital marketing? L’intervista a Miriam Bertoli

Parlaci di te: come sei approdata a questo mestiere e di cosa ti occupi?

Sono consulente freelance di marketing digitale ovvero aiuto le aziende a ottenere il meglio online, con una strategia chiara e azioni rivolte a raggiungere obiettivi di business.
Ho cominciato a fare questo lavoro quasi 15 anni fa, in una piccola agenzia che poi negli anni è diventata una grande agenzia. Dalla mia formazione umanistica (sono laureata in Lingue e Letterature Straniere) ho visto quello che sarebbe diventato Internet negli anni successivi: uno strumento formidabile per far incontrare persone, fuori e dentro alle aziende. Poi con un Master in Marketing e Comunicazione, tanta formazione continua, eventi e seminari in Italia e all’estero ho completato e aggiorno costantemente le mie competenze.

Cosa c’è nella cassetta degli attrezzi di chi si occupa di Marketing digitale?

Ci sono competenze trasversali: il marketing, perché digitale o meno, di questo stiamo parlando. Conoscenza di come funziona un’azienda, che impatto hanno le scelte fatte sul digitale. E ,ultime ma non ultime, naturalmente, le competenze specifiche sulle dinamiche e gli strumenti digitali, dall’analisi, all’azione, fino alla misurazione con le analytics.
Ci sono poi inclinazioni personali: curiosità e non chiusura verso le novità e il cambiamento, predisposizione a costruire conoscenza comune con colleghi e clienti (il dominio è troppo vasto e mutevole per sapere sempre tutto, “the smartest person in the room is the room”, citando David Weinberger), equilibrio tra la grande quantità di informazioni in cui siamo immersi ogni giorno e la sintesi necessaria per distillare tutte e solo le informazioni rilevanti.

 

Cosa ti chiedono le aziende in questo momento?

In questo momento le aziende mi chiedono un supporto esperto nel tracciare la loro rotta sul digitale per l’anno prossimo e quelli successivi. Le medie imprese, soprattutto, hanno un sito e negli anni hanno avviato attività di marketing digitale (SEO, una pagina Facebook, la newsletter e così via). Ma si rendono conto di non avere una visione strategica, hanno un insieme di azioni più o meno integrate, stanno tenendo la macchina al minimo quando si rendono conto che in questo scenario economico c’è bisogno di accelerare e imboccare la strada giusta. Io rispondo con una “rotta digitale”, la strategia e il piano di azioni per il futuro.
Poi mi chiedono di aiutarle nel processo organizzativo interno e nel trovare o formare persone che all’interno sappiano rendere queste opportunità concrete, scardinando i vecchi processi, creando nuovi processi di lavoro e seminando conoscenza diffusa (il digitale non sta rinchiuso al marketing, no).

 

La tua passione sono le PMI, e si sente parlare tutti i giorni della difficile situazione degli imprenditori italiani, secondo te il marketing digitale come può intervenire per aiutarli a uscire dalla crisi?

Diciamo che le PMI, più che una passione, sono la maggioranza del tessuto imprenditoriale italiano 🙂 Poi dentro a questa etichetta vastissima ci sono storie di successi raccontati a pochi, prodotti di qualità e design altissimo, imprenditori e manager eccezionali: questo mi appassiona e mi emoziona, sì.

 

Il marketing digitale ormai non è una scelta, è un passaggio obbligato: è l’opportunità di farsi conoscere e vendere in nuovi mercati in espansione, è valorizzazione del prodotto attraverso il suo racconto, è minori costi di acquisizione di nuovi clienti e di distribuzione, è processi più efficienti, tante per citare alcuni vantaggi. Chi sta fuori ora mi chiedo, davvero, come vede la sua impresa tra cinque anni.

 

Cosa consigli ai giovani che vogliono lavorare nel settore del marketing digitale?

Studiate, tenetevi aggiornati e sporcatevi le mani: avviate un progetto vostro, aprite un blog, curate la presenza digitale della vostra associazione sportiva. Tutte queste azioni richiedono molto tempo più che molti soldi, contano passione e voglia di fare più che da dove si parte. Qui il lavoro c’è per chi ha voglia di andarselo a prendere, non ci sono scuse.

 

Hai una filosofia di vita o un motto che guida il tuo percorso?

Per definire il mio modo di lavorare ho scelto l’espressione, “con garbo”. Che significa partire ascoltando il cliente e non sommergendolo da termini tecnici incomprensibili, mantenere sempre un approccio aperto allo scambio e non aggressivo verso partner, clienti, collaboratori, e significa per me arrivare a risultati veri di contatti, vendite, clienti più soddisfatti senza roboanti promesse ma con serietà e impegno costante. Chi mi conosce completa poi la prima parte, “con garbo”, con la seconda parte: “con determinazione”, perché tra un piano scritto in un bellissimo Powerpoint e un piano che funziona in azienda, ci vuole determinazione.

Per concudere, sappiamo che hai appena lanciato le Venice Lessons, cosa sono?

Le Venice Lessons sono brevi lezioni video di marketing digitale, ambientate a Venezia. Le prime le abbiamo girate in gondola, in una presento proprio i cinque buoni motivi per cui un’azienda dovrebbe investire in marketing digitale.
Per ora non svelo altro, nelle prossime settimane pubblicherò le altre lezioni.

 
 
AUTORE

Serena Spitaleri

Arriva, mette le cuffie, e non la senti più. Il contenuto è il suo mestiere, il traffico di qualità il suo obiettivo. Con lei #staisereno. Garanzia.
 
 

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