Si fa un gran parlare di queste piccole e medie imprese e noi non siamo da meno. Il 26 Novembre 2006, Thomas Longo ha pubblicato qui su M.A. l’interessantissimo articolo “Marketing e PMI: realtà o sogno?”, osservando le Pmi in Italia, con un taglio “markettaro”. Oggi invece vediamo lo stesso argomento dal punto di vista “comunitario”, cercando di capire se e come sono sviluppate e incentivate in Europa. Da sempre sono una forza portante in Italia e in tutti i paesi dell’Unione (Germania su tutti) ma come spesso accade in questi casi, è una forza mal coordinata globalmente o comunque poco sviluppata rispetto alle potenzialità che contiene.
La Commissione Europea, intuendo le potenzialità delle Pmi, comincia quindi ad appassionarsi a questo argomento e nel 2000, al vertice di Lisbona, promuove la Carta Europea per le piccole imprese, diventata ben presto quasi una sorta di guida per le Pmi.
La Carta oggi è destinata a ben 44 paesi e ha notevoli effetti sulle politiche decentralizzate. La sua peculiarità consiste nel fatto che analizza tutte le fasi del ciclo della vita di una piccola azienda e si interessa anche di argomenti correlati, come i problemi delle imprese, tra insolvenza, cessione delle imprese, aggiornamento tecnologico.
I risultati positivi non sono mancati: si diffonde il profilo del “Think small first” (pensare anzitutto in piccolo) presso le istituzioni; nascita di una strategia generale europea; misure specifiche adottate dai singoli governi nazionali.
Ma soprattutto, le politiche di successo in tema di Pmi aumentano grazie al “benchmarking” (in breve e in parole semplici: l’imitazione delle buone pratiche, di successo, tra quelle sperimentate dai vari attori in gioco). Concretamente,due esempi: la Danimarca ha creato meccanismi di sostegno all’e-commerce seguendo l’esempio di molti paesi nordici (Norvegia, Svezia, Finlandia. Ma anche Paesi Bassi e Irlanda); l’Austria ha preparato una guida per la creazione di nuove imprese sul modello della Germania (una nuova impresa con soli 5 euro).
Il lavoro della Carta inoltre non si è esaurito, dato che a Giugno 2007 a Vienna si terrà il prossimo incontro europeo. Tra i vari obiettivi, interessante dal nostro punto di vista sono le misure da adottare per la diffusione del commercio elettronico. Le parole chiave sono sempre formazione e assistenza alle imprese che vogliono entrare nel mondo dell’economia digitale.
Ma infine, ecco un piccolo decalogo, suggerito da Confartigianato. Una guida da tenere sempre sott’occhio per uno sviluppo concreto:
1) Massimizzare il risultato economico nel medio e lungo periodo.
2) Confrontarsi con “chi è più avanti”.
3) Fare meglio di ciò che si è sempre fatto.
4) Saper fare innovazione.
5) Passare dalla riduzione dei costi alla qualità.
6) Progettare i confini aziendali in maniera flessibile.
7) Trattare la dimensione aziendale come una variabile gestionale.
8) Puntare sull’organizzazione aziendale e sulla gestione del capitale umano.
9) Rimanere radicati nel territorio.
10) Avere alla guida un imprenditore forte.
In Italia si seguono queste regoline??? Quali sono le più importanti secondo voi?
Luca Crivellaro per marketingarena
Sulla Carta Europea per le piccole imprese: http://ec.europa.eu/enterprise/library/ee_online/art10_it.htm.