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6 strategie per gestire una startup senza impazzire

La scorsa settimana il ministro Passera è andato a Roncade nella fattoria di H-Farm ad incontrare start-up e incubatori, Monti in televisione ha parlato di finanziamenti pubblici alle nuove imprese e in giro per l’Italia proliferano convegni, contest e conferenze. Un gap, quello tra promesse e realtà, che pare si stia colmando grazie al lavoro della task force guidata dal ministro dello sviluppo economico e Riccardo Donadon, mitigando, al contempo, l’euforia startuppiana con un pacchetto di riforme serie in costruzione.

Rinviando i giudizi ai prossimi mesi, riserbo qualche dubbio e molte speranze per le parole espresse da ministro al Digital Economy Forum e all’Isday. Al contempo, però, mi chiedo come dovrebbe comportarsi un novello imprenditore (digitale)? Lasciando in disparte, l’entusiasmo, le congetture e la liquidità insita nel termine start-up, proviamo a ragionare su 6 strategie gestionali e attitudinali per gestire quotidianamente il tempo e il lavoro a livello imprenditoriale.

  • Conoscere sé stessi e il proprio team.

Le persone sono diverse, le persone sono risorse. Ognuno ha le proprie potenzialità (in evoluzione se coltivate con la fiducia) e un proprio ritmo naturale, alcuni sono più creativi la mattina, altri la sera. E’ necessario che ognuno sia in grado di gestire al meglio i suoi tempi di lavoro. Quando l’attenzione comincia a mancare è opportuno fare una piccola pausa o migrare su attività meno impegnative come controllare la posta elettronica, aggiornare il calendario o l’organizzazione di file. Le attività aziendali più cruciali, come incontri con gli investitori, sessioni di brainstorming o mettere insieme proposte devono essere coordinate da un singolo (o un gruppo ristretto fortemente affiatato) oppure essere oggetto di riunioni collettive (stimolando il team building e il lavoro di squadra).

  • Fare una lista delle priorità.

Il primo passo è riconoscere che non si può fare tutto quello che possiamo fare. Bisogna comprendere giorno per giorno le priorità operative e strategiche. Le attività più importanti si possono decidere seguendo tre indicatori: i soldi che possono generare, la scadenza, il miglioramento del prodotto finale. Questo può anche significare rispondere a proposte di eventuali investitori in ordine di importanza, oppure completare progetti per clienti più grandi o più stabili rispetto a quelli più recenti o che faticano a pagare.

  • Convergere le tecnologie.

Assicurarsi che gli strumenti tecnologici che utilizzate ogni giorno lavorino insieme per semplificare e snellire la gestione del tempo. Utilizzare soluzioni cloud per memorizzare i dati e sincronizzare file e calendari. Adoperare strumenti di project management on-line per tenersi al corrente di ciò che il team sta facendo con un semplice colpo d’occhio. Non usare troppi sistemi gestionali, il caos organizzativo è dietro l’angolo.

  • Identificare le perdite di tempo e trovare soluzioni. 

E’ fondamentale tenere un registro dell’attività, propria e del proprio team, almeno settimanale. Questo per gestire il tempo, la risorsa più scarsa che abbiamo, e quindi di lavoro all’interno del meccanismo impresa in evoluzione. Spesso la perdita di tempo è dietro l’angolo, anche una risposta ad una mail può creare difficoltà. E’ opportuno riconoscere il problema e trovare una scorciatoia ottimale per risparmiare tempo.

  • Chiedere un parere.

E’ importante non crogiolarsi della propria idea o del proprio lavoro, ma chiedere costantemente l’opinione di chi stimiamo e di chi ci sta attorno (famiglia, amici). E’ necessario fare riunioni settimanali e parlare singolarmente con ciascun membro del team. Per agevolare professionalità e responsabilità bisogna credere nella propria squadra, coltivarla, delegare mansioni importati, assistere e mettere alla prova. Il tempo del vostro team è il vostro tempo, dovete entrare in sintonia con loro a livello gestionale ma anche emotivo e creativo. Comunicate con loro, rendeteli partecipi delle decisioni aziendali.

  • Liberare la mente “offline”.

Staccare dalla rete è necessario non solo per fare pausa e godersi il meritato riposo. Un’ora o due offline (magari spegnendo lo smartphone) possono permettervi di concentrarvi su progetti importanti, elaborare soluzioni strategiche e “pensate” che difficilmente avrete immersi nel mare magnum della rete.

Questi sono solo alcuni consigli per gestire il lavoro di una piccola (neo) impresa digitale, voi quali tattiche di gestione del tempo utilizzate per la vostra startup?

 
 
AUTORE

Mattia Farinella

Appassionato di fumetti, letteratura e sociologia delle reti, leggo e scrivo ciò che mi interessa nel poco tempo che ho a disposizione. Lavoro presso Banca IFIS (funzione web marketing). Co-founder di Bee-Social, ho un blog sulla testata giornalistica online Linkiesta.
 
 

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