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Carrotmob – boicottaggi al contrario a favore della sostenibilità

Per influenzare un’azienda a livello globale serve un numero significativo di persone e se c’è una prospettiva di guadagno, un’impresa farà qualunque cosa” questa è la “tesi” di Carrotmob, un’organizzazione non-profit che promuove il social activism come mezzo per sensibilizzare ed ottenere pratiche di responsabilità sociale ed ambientale da parte del mondo business. Gli ideatori del Carrotmob sono due ragazzi di San Francisco: Brent Schulkin, laurea in comunicazione all’Università di Stanford e numerose esperienze da attivista; Steve Newcomb, inventore del motore di ricerca Powerset, più conosciuto come Bing.

Carromob indica una mobilitazione di un gruppo più o meno ampio di consumatori che, grazie al passaparola online, decidono di andare tutti, nello stesso giorno, a fare acquisti in uno stesso negozio o centro commerciale. Ma cosa chiedono in cambio? Chiedendo agli esercenti di destinare parte dell’incasso a qualche iniziativa di carattere sociale, ambientale, insomma sostenibile. Si ottengono così due risultati: da una parte il commerciante guadagna di più e dall’altra i consumatori “contaminano” il sistema economico col virus della sostenibilità.

Ma non basta: vengono organizzate anche dalle gare che mettono in concorrenza vari esercenti, negozi, imprese, marchi promettendo di organizzare il Carrotmob a favore di chi propone l’iniziativa più sostenibile o garantisce di investire in sostenibilità la percentuale di ricavato più alta.

Possiamo quindi evidenziare tre concetti che caratterizzano i Carrotmob:

  •  i consumatori acquistano sempre più potere e capacità di influenza sulle prassi aziendali e, dunque, possono essere davvero il motore del cambiamento se uniscono ed organizzano i propri sforzi.
  • in questo modello i Social Media rappresentano una leva fondamentale di diffusione virale delle notizie e di coinvolgimento della comunità di riferimento.
  • lo schema Carrotmob è applicabile alle multinazionali come alla bottega sotto casa, alle questioni ambientali come a quelle sociali.

I Carrotmob quindi consentono di incrementare le “best practices” in termini responsabilità sociale senza usare il “bastone”. A questo punto, però, c’è da chiedersi cosa succederebbe se si organizzasse un network di milioni di persone. Brent Schulkin, fondatore di Carrotmob è convinto che questa sia la strada per “costringere” le aziende a cambiare.
Il Carrotmob potrebbe diventare un modello di business che coniuga profitto e responsabilità sociale e ambientale, basato sul potere dei consumatori e sulla loro volontà di usarlo per cambiare il mondo.

Vuoi organizzare un carrotmob? Clicca sul seguente video e lasciati ispirare:

Carrotmob: How to organize a campaign from carrotmob on Vimeo.

 
 
 
 

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