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Qualche dubbio sul social celolunghismo

Il Real Time Marketing è un tema molto interessante. Miss Italia dice una cazzata, ed il popolo dei content manager e social strategist fa suonare le campane in agenzia che neanche i pompieri quando prende fuoco la fabbrica più grande della città. Spesso i contratti ci portano a legarci a metriche in ogni caso “vanity” (difficile fare contratti sulla base delle vendite incrementali al supermercato di un prodotto di cui curi la fanpage), quale migliore occasione per fare rumore di far dire a un biscotto che nel 1942 “lui c’era”?

Non so chi ci sia dietro Plasmon, e non voglio saperlo. La premessa è che probabilmente anche qualcuno del mio team potrebbe aver preso questa decisione, ma la discussione è più ampia. Ha senso:

  • snaturare l’identità di marca (un biscotto che sembra una ceres)
  • piegare la strategia al real time
  • utilizzare un tone of voice diverso dal solito

per portarsi a casa qualche condivisione in più? La risposta è si. È si perché chi ha creato questo “social object” non è uno sprovveduto, è sicuramente una persona che ha fatto bene il suo mestiere perché ha portato il risultato, il report registrerà un picco, il cliente sarà contento.

Ma l’obiettivo finale di questa baracca, davvero, dov’è? Forse nel generare commenti (pubblici) di questo tipo?

commenti plasmon

Anche in questo caso, nessun problema, sono solo troll. Ho 3 considerazioni:

  • Facebook ed i social in generale non sono più canali di comunicazione, sono veri e propri “mondi possibili” autoreferenziali e autodeterminati in cui la comunicazione (soprattutto B2C) è fine a se stessa e slegata da qualsivoglia metrica di business sensata
  • Se vince sempre chi grida più forte, chi osa di più, sembra persino tutto troppo facile. Quando si stancheranno le persone? Lo stanno già facendo. Questo tipo di comunicazione “organica” è davvero meno tossica di una buona campagna di social adv?
  • Se un brand è costretto a piegarsi in questo modo per ottenere attenzione, mi viene il dubbio che non ci siano altri contenuti interessanti da raccontare al proprio target (le mamme cacchio! Non gli adolescenti in calore o i fan di “chiamarsi bomber“)

Ho il forte dubbio che tutti noi viviamo una bolla surreale. Chiediamo ai clienti di non presentare un report per un mese, e gestiamo le pagine con un po’ di umanità. ci guadagneremo tutti.

 
 
AUTORE

Giorgio Soffiato

Markettaro per passione, dal 1983. Mente creativa e progettuale dell'azienda, fa chilometri e supera ostacoli in nome della rivoluzione arancione chiamata Marketing Arena. Cavallo Pazzo.
 
 

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