Ce l’aveva già insegnato il Re Leone: il cerchio della vita prevede che tutto abbia un inizio e una fine.
E anche sul web le cose funzionano più o meno allo stesso modo. L’era dei social network ha portato grossi cambiamenti e così abbiamo visto portali come MSN, uno degli ultimi sopravvissuti al nuovo corso, chiudere i battenti e abdicare in favore del nipote acquisito Skype proprio negli ultimi mesi.
Ma si sa che la vera notizia non è mai data dalle cose ovvie, e così quando a metà gennaio è stata resa disponibile a tutti la prima versione del New MySpace, introdotta in società dal famoso cantante attore Justin Timberlake, di cui ne è anche co-proprietario, i miscredenti hanno iniziato a sfregarsi gli occhi.
Ma ricapitoliamo brevemente l’ascesa (e la discesa) del leader incontrastato del web nel primo decennio degli anni 2000. MySpace è stato fondato nel 2003 da Tom Anderson e Chris DeWolfe, due universitari californiani. Anderson ne è stato presidente ed amministratore delegato fino al 2009, anno in cui ha lasciato l’azienda perchéin disaccordo con la direzione presa dal magnate Ruper Murdoch, che nel 2005 l’aveva acquistato per 580 milioni di dollari. Se in quegli anni non esistevano piattaforme che potessero competere con MySpace, le cose si sono complicate con la nascita di Facebook, che è stato tacciato come causa principale del declino della social community musicale. Nel giro di pochi anni Facebook, Twitter e compagnia bella hanno stravolto il web e lentamente MySpace è caduto nel dimenticatoio, popolato da 25 milioni di utenti (contro il miliardo registrato da Facebook nell’ottobre 2012) e occupando la 213esima posizione nella classifica dei siti web per traffico generato, secondo Alexa.
Ed ora eccolo rinascere dalle sue ceneri, con una nuova grafica accattivante ed interattiva, sul modello di Tumblr e Pinterest, ma per i nostalgici è ancora possibile accedere alla versione classica, in attesa di essere definitivamente dirottati a quella New per tutti gli utenti. La musica fa ancora da protagonista con un player audio in ogni pagina. È possibile condividere foto, immagini, video in uno spazio pari a 150 caratteri, e personalizzare il proprio profilo anche geolocalizzandosi.
Nonostante Timberlake sia socio di minoranza, la sua notorietà è servita a lanciare il sito che, con un’abile mossa commerciale, è stato aperto proprio il giorno dell’uscita del suo ultimo singolo “Suit & Tie“. Forse dopo aver interpretato il ruolo di Sean Parker, co-fondatore di Napster, nel film “The Social Network”, è rimasto affascinato anche lui dal magico mondo del web. Vedremo solo con il tempo se lui e i suoi soci si stanno battendo per una causa ormai persa, o se la parola “New” sancirà davvero l’inizio di un nuovo corso.