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La comunicazione ai tempi dei social network: i ragazzi italiani sono i più a rischio

Dopo le televisioni a cristalli liquidi e quelle al plasma, e tante altre tecnologie che si posizionano come innovazioni sul mercato, si è giunti in una nuova era, e in una straordinaria rivoluzione digitale, volta a modificare le modalità di vita, di pensiero e di lavoro.

I nuovi media danno luogo ad una modalità comunicativa, intesa come contemporanea e reciproca partecipazione attiva dei partecipanti ad un progetto comune di comunicazione, che si sviluppa secondo percorsi naturali e creativi e quindi non programmabili.

La tecnologia digitale tende a cambiare la natura dei mass-media, nel senso che da una situazione in cui le informazioni vengono sospinte verso l’utente, si passa ad una in cui sono gli utenti ad attirare a sé le informazioni.
L’interattività dei nuovi media, in questo ambito, tende a tradursi nella capacità dei sistemi di accogliere le richieste dell’utente e di soddisfarle contestualmente.

Ci si chiede quindi se l’utilizzo di internet possa essere finalizzato a scopo educativo, cercando un modo innovativo e “social” per avvicinarsi ai ragazzi di oggi, cercando cioè di parlare come loro, dando nel contempo delle linee guida con cui veicolare il loro comportamento nella rete, prevenendo i rischi che ogni ambiente “sconosciuto” comporta…

Da una ricerca europea condotta su un campione di 25.142 ragazzi dai 9 ai 16 anni in 25 Paesi europei, finanziata dal Safer Internet Programme della Commissione europea, emerge un dato importante: i ragazzi italiani risultano quelli più vulnerabili nella scoperta del mondo 2.0, iniziando tardi, rispetto alla media dei ragazzi europei, a navigare in Rete, divenendo poi però i più assidui frequentatori (quasi tutti si connettono in rete, più della metà tutti i giorni).

Parallelamente, ci troviamo a dover far fronte anche ad un’altra consapevolezza: si diffonde, in maniera esponenziale, l’utilizzo dei social tramite smartphone, che diventa una situazione rischiosa in quanto meno controllabile. A differenza degli altri Paesi, i ragazzi italiani inoltre differiscono per non avere accanto genitori o insegnanti che riescano ad educarli al mondo di internet e a ciò che esso comporta. Unire, in altre parole, passione e consapevolezza.

Nasce spontaneo chiedersi dunque: Come si può educare e accompagnare i ragazzi ad un uso sicuro del web?
A risposta di questa domanda Telecom Italia realizza un progetto volto proprio alla sensibilizzazione dell’importanza di avere consapevolezza nel web.
Con Navigare Sicuri, Telecom Italia si pone da tramite con le famiglie italiane cercando di spiegare di questo magico mondo di Internet, che però può risultare illusorio e pericoloso, se non lo si affronta con i giusti strumenti.
Per questo motivo ha deciso di organizzare GENITORI VS FIGLI- Alleati sicuri o sicuri rivali?, una round table che pone a confronto gli educatori e i figli cercando di spiegare rischi e risorse della rete, creando un canale di comunicazione in cui entrambe le parti possano esprimersi e dialogare.

Credit for image: http://www.shannon.it/

 
 
 
 

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