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Il Social Marketing come prodotto per le microimprese

Più di un anno fa scrivevo della dicotomia tra prodotto e servizio sul Social Media Marketing. Ancora molto convinto di quelle “regole fondanti”, ho iniziato con MarketingArena (col supporto di SiroIndustry) un’esperienza estiva che dovrà forzatamente essere anche un caso di studio: il servizio di social media marketing per una gelateria. Continuo a parlare di servizio, perché non riesco a sentire la parola prodotto troppo vicina a Social Media, ma è tempo di ragionare. Per i più curiosi, la gelateria in questione è Godot di Rovigo e l’esperienza vive in questa fase soprattutto sulla pagina Facebook. Come tutte le microimprese siamo partiti da alcuni vincoli importanti:

  • un budget limitato
  • la forte competenza del titolare sul prodotto, ma non elevatissima sulla comunicazione digitale
  • tanto entusiasmo

Rimango personalmente elettrizzato da queste opportunità, per un motivo molto semplice: più piccola è l’impresa più corto è il canale che porta dalla comunicazione / promozione alla conversione in obiettivo tangibile. Tradotto: in questo caso di marketing se scrivi una cosa su Facebook c’è caso che aumentino le vendite di gelato, non male no?

Il progetto, sembra, sta andando bene. Le complessità gestionali per chi è abituato ad altri palcoscenici non sono elevate, quelle logistiche un po’ di più (per essere venali il costo commerciale di un “contrattone” non è molto più elevato del costo commerciale di un “contrattino”, parliamo sempre di incontri, documentazione etc.) ma la curiosità per un mondo poco esplorato (si badi, molto diverso dalle PMI) è tanta. Per questo motivo ho provato a capire se si può andare oltre la sperimentazione, facendomi 3 domande:

  • è possibile scalare con una gestione “seriale” dei social media per le microimprese?
  • è possibile attivare un supporto a pacchetto con un costo contenuto?
  • è possibile che una risorsa segua 15-20 microclienti?

La mia risposta è: non è impossibile. E soprattutto in molti micro-casi non si può fare altrimenti. Premetto che sarebbe meglio formare la risorsa interna (quale risorsa?????), aiutare l’impresa a crescere in autonomia etc.. ma in una prima fase è possibile prodottizzare se si muove lungo tre driver alternativi, che suonano come scelte di agenzia flessibile, quasi microagenzia: pacchettizzare i flussi (ti chiamo tutti i lunedi per fare il punto e 10 minuti al giorno), pacchettizzare i settori (gestisco 8 gelaterie in città diverse quindi ottimizzo i tempi), pacchettizzare il social locale (gestisco tutta Rovigo quindi il mio commerciale gira in bicicletta).

Ho voluto essere brutale e provocatorio, questa nicchia di business è ancora del tutto inesplorata, ma chi riuscirà ad intercettarla farà grandi affari. Solo una cosa: nessuno pensi di pacchettizzare il rapporto umano, è l’unico errore che, ne sono certo, i piccoli esercenti (che fanno sacrifici per dare quello che troppe agenzie considerano troppo poco) non perdonerebbero.

 
 
AUTORE

Giorgio Soffiato

Markettaro per passione, dal 1983. Mente creativa e progettuale dell'azienda, fa chilometri e supera ostacoli in nome della rivoluzione arancione chiamata Marketing Arena. Cavallo Pazzo.
 
 

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