Se ne è parlato al Salone del Libro a Torino, lo scorso 18 maggio. L’AIE, Associazione Italiana Editori, ha presentato l’indagine intitolata: L’uso di Twitter e dei social media in editoria dalla quale emerge un dato significativo: tra le diverse case editrici prese in esame il 57,7% usa strumenti social per comunicare con i propri lettori.
Il rapporto tra lettore, autore ed editore è cambiato.L’editore cerca il dialogo con i propri lettori. Gli autori si lasciano coinvolgere dai propri lettori sui social network e nei forum. La distanza che un tempo c’era, oggi non esiste più: le dinamiche social possono incidere in maniera importante sul sistema editoriale.
E le case editrici lo hanno capito: non solo accogliendo il fenomeno ebook da tempo, ma soprattutto interagendo con i lettori, ascoltando le loro opinioni (che sono vere e proprie ricerche di mercato).
A questo proposito, l’indagine di Blogmeter fornisce spunti interessanti sull’approccio da parte delle case editrici ai social network.
Spesso i contenuti più apprezzati dagli utenti social sono le immagini, il dietro le quinte, le anticipazioni e i booktrailer: contenuti pensati per ampliare l’esperienza alla lettura in sé.
Per non parlare dei blog tematici, e dei veri e propri social network dedicati ai libri: uno su ttutti, Anobii, comunità di vecchia data e per questo popolosa. Un social molto frequentato non solo dai lettori ma anche dalle case editrici con un’anima digital, per le quali le classifiche e le recensioni degli iscritti su Anobii sono una miniera d’oro.
Più recente ma già popolare è 20lin.es. Si tratta di una community di lettori, scrittori e anche di aspiranti scrittori. Un autore famoso, o chiunque voglia farlo, pubblica l’incipit di un nuovo racconto: chi vuole cimentarsi, deve continuare a scrivere la storia, partendo da quell’inizio indicato.
Oltre a recensire, commentare, condividere, e scrivere storie a più mani, su 20lin.es chi si iscrive può anche fruire di altri contenuti multimediali che accompagnano il racconto: immagini, video, link.
Oltre al contenuto, che è centrale, è in costante evoluzione la cura degli strumenti con cui i contenuti vengono veicolati, perché vengono fruiti, sempre di più, in mobilità.
E, sempre in mobilità, vengono spesso condivisi questi contenuti, editoriali e non solo.
La via del coinvolgimento sociale è indispensabile per rispondere alle nuove modalità di interazione e per non perdere quote di mercato.