HomeBlogSocial Media MarketingBig Bubble 2.0? (ovvero: come monetizzare i social network?)

Big Bubble 2.0? (ovvero: come monetizzare i social network?)

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I primi giorni dell’anno si sa sono i giorni dei buoni propositi per l’anno nuovo, degli oroscopi ed il momento in cui si tirano le somme dell’anno che è passato. Ok, ho pensato ad un corso di tedesco e ad uno di danza (devo ancora scegliere quale), mi sono riproposta di imparare a giocare a poker Texas Hold’em, di assumere più vitamine, di frequentare meno Facebook e di smettere di creare avatar su www.faceyourmanga.it .

Ho anche letto quasi tutte le previsioni per il 2009 per il sagittario, anche se non ci credo (o almeno ho smesso di crederci, quest’anno dicono che diventerò milionaria). E così, mentre digerivo pandori e ricevevo auguri di buon anno su Facebook, la mia mente è volata al 2008, cosa ci ha portato? Cosa è cambiato? Cavolo, ancora Facebook, la chat … qualcuno mi chiede se ho letto lo status di un mio vecchio amico, diventerà padre! Mi precipito nella sua pagina, è vero! Non ci posso credere! Ritorno ai miei pensieri, cercando di concentrarmi su … ma certo! Facebook! Ecco cosa mi ha portato il 2008, questa specie di fratello/Gazzettino virtuale che mi inchioda ore davanti il PC a farmi gli affari degli altri, a cancellare tag e ad aderire a stupidi gruppi.

È stato decisamente l’anno di Facebook che nel 2008 è esploso, diventando il principale concorrente del social network per eccellenza, Myspace. È il fenomeno del momento almeno in Italia, dove il numero di utenti è superiore ai 4,5 milioni. Nel mondo si contano circa 120 milioni di utenti di utenti e si parla di un ritmo di crescita di duecentomila nuovi iscritti al giorno. In effetti, negli ultimi mesi quasi tutti quelli che conosco hanno un account Facebook, manca solo mia nonna!
I motivi di un tale successo credo siano ricollegabili specialmente alla facilità d’uso, all’importanza data alla comunicazione (sua funzione principale) e all’enorme piattaforma di utenti fedeli e, soprattutto, attivi che sta alla base.

Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, a novembre al Web 2.0 – il summit tecnologico tenutosi a San Francisco – ha dichiarato che il suo obiettivo è continuare ad incrementare il numero di utenti iscritti, non quello di generare più profitti. Sì, ma fare soldi? Davvero non interessa? In teoria, Facebook vale circa 15 miliardi di dollari, Google e Yahoo a suo tempo avevano dichiarato il loro interesse e Microsoft ha investito recentemente 240 milioni di dollari in Facebook. Per quale ragione? Il modello di business di Facebook non appare ancora molto solido. La società ha dichiarato nel corso del 2007 introiti pubblicitari per 150 milioni di dollari, una cifra che assolutamente non giustifica il valore di 15 miliardi di dollari attribuitole. Ma perché allora i grandi player fanno a gara per accaparrarsi una pezzettino di questa che pare essere un’enorme bolla? Sembra che la ragione sia da ricercare nell’importanza che i social media hanno acquisito negli ultimi tempi per l’advertising e nel loro ruolo chiave nella creazione del buzz. Quindi il valore stimato di Facebook sembra essere più strategico in una prospettiva futura che reale.

Ma gli analisti, ricordando la famigerata bolla della net economy, restano con i piedi per terra e chiedono modelli di business solidi. Ma come monetizzare con i social network? La risposta probabilmente la si potrà trovare con dispositivi mobili sempre più diffusi e con mercati, come quello asiatico e sud-americano, dal grande potenziale di sviluppo.
Allo stato attuale, i social network a me sembrano una grande opportunità low cost per quelle aziende che, conoscendone, il potenziale e le implicazioni, sanno trovare idee nuove ed originali per sfruttarli. Dal punto di vista dei grandi player … certo, non basterà espandersi. La subdola big bubble non risparmia nessuno e, quindi, guadagnare probabilmente dovrà diventare un must anche per Facebook. Voi che ne pensate?

 
 
 
 

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