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Analisi dei social media per una destinazione turistica

Si sa, ormai il turista prima di scegliere dove andare in vacanza consulta le recensioni on line.

Una ricerca condotta da Google The Traveler’s Road to Decision, mostra come l’84% dei viaggiatori sono influenzati dai social media nella scelta e pianificazione della propria vacanza. Ma la destinazione (albergatore) sa cosa dicono i turisti?

In un mondo in cui il turista è sempre più social è consigliabile che la destinazione abbia piena consapevolezza della propria immagine nei social networks, si tratta di un ottimo modo per capire se vi sono problemi.

Il lavoro dell’analista è particolarmente delicato perché dal report finale del suo lavoro emerge un quadro complessivo che riassume la reputation della destinazione on-line. Chi fa analisi dei social media deve saper attribuire il giusto sentiment alle mentions che non sempre sono chiare e qui sta la bravura dell’analista nell’interpretarle.

Dalla mia personale esperienza di analisi dei social media posso fare alcuni considerazioni in ambito turistico:

Capire il sentiment generale degli utenti verso la destinazione

Questo si traduce nel come è percepita la destinazione da chi scrive. Se prevalgono opinioni negative, ad esempio, può essere un campanello d’allarme. In questo caso sarà utile andare a verificare se vi sono cause precise che generano commenti negativi.  A volte si possono individuare elementi di crisi, ossia dei problemi della destinazione, che consistono in forti numerosità di opinioni negative  rispetto a qualcosa di preciso (es. fatti accaduti in quel luogo che ne danneggiano l’immagine, notizie relative a un forte inquinamento delle acque balneabili di quella località). Queste notizie che generano commenti degli utenti  rimbalzando tra blog, forum e profili di più persone e rappresentano un forte elemento negativo. Senza un’analisi accurata dei social media può essere che la destinazione turistica non venga a conoscenza di tutto quello che accade on-line, in questo modo non potrà attuare una strategia per porvi rimedio.

Differenziare i luoghi 2.0

Se per esempio dall’analisi emerge che la maggior parte delle discussioni si concentra nei forum, sarà opportuno capire se è necessario intervenire qui, in modo istituzionale, per rispondere a domande o dare semplicemente informazioni piuttosto che concentrarsi esclusivamente su Facebook. Un’altra ipotesi è che dall’analisi si noti chiaramente una particolare nicchia di turisti, ad esempio chi ama fare escursioni in bici, che preferisce scambiarsi informazioni su Twitter e non frequenta blog o forum. In questo caso nella strategia della destinazione sarà opportuno monitorare Twitter per ricavare informazioni utili su questa nicchia ed eventualmente capire le loro esigenze; inoltre stabilire se vale la pena dialogare in modo istituzionale con loro via Twitter, piuttosto che attraverso i forum o altri canali che essi non frequentano.

Questi sono alcuni motivi che, a mio avviso, ci fanno rendere conto di quanto l’analisi dei social media sia diventata importante per una destinazione turistica che vuole avere il pieno controllo della propria reputazione on-line.

 
 
AUTORE

Stefania Ferrazzi

Social Media Specialist. Geek Girl! Nata a Rovigo, mi è sempre piaciuto viaggiare, ho fatto un'esperienza di vita in Galles. Appassionata di Social Media, mi sono specializzata in questo settore, lavoro come Community Manager.
 
 

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