Per il post di oggi prendiamo spunto dall’ultima ricerca sui top 100 brand a livello mondiale, uscita qualche giorno fa. Si tratta di uno studio particolarmente approfondito sul valore dei brand e sull’incremento (decremento) rispetto all’anno precedente. Tale ricerca è commissionata annualmente dal gruppo WPP (dall’anno 2006) e realizzato da Millward Brown Optimor (potete anche scaricare il pdf gratuitamente).
Obiettivo principale della ricerca è la quantificazione del valore economico dei più importanti brand nel mondo e di conseguenza dimostrare la stretta correlazione tra la costruzione di brand dotati di una forte awareness e il raggiungimento di vantaggi competitivi sostenibili nel medio-lungo termine.
Dopo aver dato un’occhiata a questa “video classifica” segnalo alcune considerazioni di tipo macro:
Amazon sorpassa Walmart e diventa il primo retail brand del mondo;
Facebook entra per la prima volta nella top 100, direttamente al 35° posto grazie ad una crescita del 246%;
Baidu, motore di ricerca cinese, passa da 75° posto al 29° con una crescita del 141%;
Ben quattro dei primi cinque marchi ai vertici della classifica, appartengono al settore tecnologico;
Tecnologia e telecomunicazioni contano per il 33% dei brand in classifica;
Fenomeno “BRIC”: 12 brand cinesi, 3 brasiliani, 1 dall’India e 1 dalla Russia.
Italia: Telecom Italia e TIM, uniche presenze, rispettivamante al 75° e 95° posto;
Ho scelto di “zoommare” la lista dei top 100, ai primi dieci posti per quanto riguarda il valore del brand ottenendo questo risultato:
Senza dubbio, per quanto riguarda il dato a valore in milioni di dollari, ci troviamo di fronte a veri e propri colossi di settore che macinano numeri e ricavi e grazie ad un brand value riescono a mantenere posizioni di assoluto dominio all’interno del proprio mercato di riferimento.
Notiamo però che il dato relativo alla % di incremento/decremento rispetto all’anno precedente non è per tutti entusiasmante; addirittura un brand come Google perde circa il 2% rispetto al 2011, Microsoft ottiene un 2% e Coca Cola circa l’8%.
A questo punto ho deciso di fare un passo in più stravolgendo la classifica e scegliendo la % di incremento/decremento come fattore per definire la nuova classifica ed ecco il risultato…
Ritroviamo brand come Facebook che a livello di incremento % porta a casa addirittura un + 246%, Baidu, noto motore di ricerca in lingua Cinese, che fa segnare un incremento del 141% piazzandosi al secondo posto e via così fino al decimo posto occupato dal corriere UPS con un 35% rispetto al 2010. Da notare che l’unico brand che riesce ad inserirsi in entrambe le classifiche è Apple con un 84% di incremento ma allo stesso tempo, perde tre posizioni in classifica.
Concludo sottolineando che la top 100 World Brand è sicuramente una ricerca che offre una valida base di partenza per diverse considerazioni. A mio parere può essere particolarmente interessante porsi alcuni interrogativi sulle reali opportunità di crescita dei brand, sul loro ciclo di vita (a che punto sono?), sui valori che essi comunicano, sulla responsabilità sociale e sulle politiche di gestione e di mantenimento di clienti interni (dipendenti) ed esterni.