Una delle principali caratteristiche di un villaggio vacanza è rappresentata dalla presenza di animatori turistici che attraverso intrattenimenti diurni e serali offrono quel pizzico di divertimento in più agli ospiti del villaggio.
Gli animatori rappresentano il principale punto di contatto tra il turista ed il tour operator e proprio per questo motivo è estremamente necessario che essi vengano formati dal tour operator al quale fanno capo in quanto dipende anche da loro il grado di giudizio che il turista attribuisce alla struttura ricettiva che lo ospita.
Per affrontare questa tematica vorrei partire mettendo a confronto la politica di gestione degli animatori da parte di due tour operator italiani: da un lato I Viaggi del Ventaglio e dall’altro Sette Mari.
Da una prima analisi dei requisiti richiesti, i due tour operator sembrano cercare le medesime figure professionali:
– età compresa tra i 19 e i 30 anni;
– disponibilità a trasferimenti per lunghi periodi;
– forte predisposizione ai contatti umani;
– bella presenza;
– nazionalità italiana;
– gradita conoscenza di una lingua straniera.
Da ciò emerge che l’animatore ideale, per entrambi i tour operator, è un giovane dinamico e spigliato che ama stare in mezzo alla gente, che sia un “giramondo”.
Se per quanto riguarda i tratti essenziali presenti nella figura dell’animatore sembra che i due tour operator si muovano nella stessa direzione, completamente diverse sono le regole di comportamento cui devono attenersi.
Se prendiamo come esempio il tour operator I Viaggi del Ventaglio esso vieta agli animatori di partire in coppia (fidanzati o amici che siano); questo perché si ritiene che ciò potrebbe portare a dedicare una scarsa attenzione nei confronti dei clienti; inoltre, laddove dovesse nascere una relazione tra animatori essi sono invitati a segnalarlo e la compagnia provvederà ad assegnare destinazioni differenti ai due.
Per fare un altro esempio, gli animatori sono tenuti a non indossare piercing in quanto si ritiene che questo possa intaccare la “bella presenza” richiesta.
Sette Mari, invece, si muove in maniera diametralmente opposta consentendo sia le partenze in coppia sia l’uso di piercing.
Alla luce di questi due esempi mi sorgono spontanee alcune domande: se da un lato I Viaggi del Ventaglio pone alcune restrizioni per garantire la massima attenzione da parte degli animatori nei confronti dei clienti-turisti, non rischia tuttavia di ottenere l’effetto opposto derivante proprio dalle forti limitazioni poste agli animatori?
E Sette Mari puntando più su uno stile “libertino” non rischia che questo si ripercuota negativamente nel rapporto tra animatore e cliente?
Sono domande queste a cui è difficile dare una risposta poiché, come si può notare, le due politiche adottate dai due tour operator presentano entrambe punti di forza e di debolezza e proprio per questo migliorabili attraverso un giusto compromesso tra le due.
Thomas Longo per marketingarena