
Vorrei proporre, ora, una panoramica su due Paesi sicuramente all’avanguardia nel marketing e nella comunicazione, ma con situazioni molto diverse al loro interno:
L’ advertising online sta guadagnando posizioni in Gran Bretagna, crescendo annualmente del 40%, e si prevede sia pari, quest’anno, a circa il 14% delle spese totali in comunicazione. Questo è il livello più alto al mondo, più del doppio della percentuale negli Stati Uniti.
Quali sono le differenze tra il mercato dell’advertising in USA e in UK? In Gran Bretagna, la maggior parte dell’advertising è nazionale, mentre in America gran parte della spesa è riservata ai mercati regionali e locali. Terry S. Semel – CEO di Yahoo – ha detto recentemente che “The U.S. is so behind”, riferendosi al mercato dell’advertising.
Più della controparte Americana, in Gran Bretagna i “markettari” sembrano aver capito gli effettivi vantaggi del web-advertising:
– Facile monitoraggio dei risultati
– Efficacia
– Relativa economicità
In Gran Bretagna, dunque, la spesa in comunicazione tradizionale sta diminuendo. In ogni caso, i media Inglesi sono quasi tutti nazionali, contrariamente a quelli Statunitensi, in cui i mercati locali e regionali sono i “big players”. Questi mercati locali hanno purtroppo rallentato il trasferimento della comunicazione nella rete. Dal 2002 al 2005 c’è stata la svolta nella spesa in comunicazione in UK: nel 2005 infatti, la spesa in advertising online è stata circa l’8% contro il 4,6% negli USA.
Incredibilmente, anche gli accessi alla banda larga sono maggiori in Gran Bretagna: 47,4%contro 43,9%.
Alcuni analisti pensano che i pubblicitari Inglesi siano in grado di proporre nuove idee di marketing più velocemente degli Americani. Probabilmente questi ultimi sono maggiormente legati ai media tradizionali, in particolare la televisione. I top 50 advertiser in USA, infatti, spendono appena il 3,8% del totale in comunicazione online (escluso il SEM di Google).
Alcuni studi in merito dicono che questo fenomeno sia legato principalmente al fatto che i pubblicitari Americani pensano di non avere il controllo sulla diffusione della pubblicità online. In America , infatti, molto spesso le pubblicità online sono vendute attraverso network online che piazzano le pubblicità nei siti membri. In UK, invece, i pubblicitari possono lavorare direttamente con i responsabili dei vari siti, che in questo caso garantiscono la collocazione delle comunicazioni.
In particolare, gli Inglesi sono stati subito “contagiati” dall’espandersi del Search engine marketing, tanto che è comparsa la definizione “searchaholics”. Gli analisti prevedono che non ci vorrà molto perchè l’online advertising raggiunga i livelli del medium televisivo.
Volendo fornire ulteriori spunti per futuri approfondimenti, sarebbe interessante capire come si stanno evolvendo le strategie di comunicazione dei Paesi “emergenti” (ormai ex) come la Cina e l’India, che a livello di produzione ci danno del filo da torcere…
Articolo completo in:
http://www.nytimes.com/2006/12/04/technology/04adcol.html?ref=media
FONTE: THE NEW YORK TIMES 4/12/06
Filippo Minelli per marketingarena