Ogni anno la no-profit TED organizza il TED Prize, evento che mette a confronto idee, creative e audaci, in grado di innescare un vero e proprio cambiamento globale. Premio finale è l’investimento di 1 milione di dollari sul progetto vincitore.
Per fare qualche esempio, nel 2005 il milione è andato a Bono degli U2 per la sua campagna ONE, nel 2010 a Jamie Oliver par il suo progetto sull’alimentazione, nel 2011 all’Inside Out progect di Jr che, attraverso la realizzazione di fotografie in bianco e nero trasformate poi in poster, si propone di combattere povertà, intolleranza religiosa, migliorare le condizioni di salute globali, far fare passi avanti al sistema educativo.
Lo scorso anno c’è stata una sorpresa. Il vincitore non è stato una persona con una proposta, ma a un’idea vera e propria: La città 2.0, mi spiego.
Gli organizzatori del concorso hanno creato, per l’occasione, la piattaforma City2.0.org uno spazio per la condivisione di storie, video, idee e innovazioni tutte volte a rendere i centri urbani più vivaci e inclusivi, più adatti alle trasformazioni future, risultato anche del continuo aumento della popolazione mondiale.
Alla base di tutto la convinzione che i cittadini possono essere vere e proprie scintille di cambiamento in tutti gli ambiti della vita: dall’educazione alla salute, dall’alimentazione allo spazio pubblico. Tra tutti i partecipanti sono stati scelti 8 vincitori. Qui vi presenterò le 3 idee che usano internet e tecnologia smartphone.
Designing Chicago
Obiettivo dell’applicazione per smartphone e iPhone è migliorare gli spostamenti in città per far si che le persone soddisfino i propri bisogni, più o meno estemporanei.
Hai necessità di prendere un caffè take away prima di arrivare a un importante incontro di lavoro? Con questo strumento puoi trovare il locale più adatto nelle tue vicinanze. Hai dimenticato che l’autobus potrebbe essere sovraffollato per una partita che si gioca in città? L’app te lo ricorderà. Non puoi usare le scale, perché porti con te buste pesanti? Nessun problema. Con Designing Chicago troverai un ascensore nelle vicinanze.
Hollaback!
Emily May ha deciso di sfruttare la tecnologia per un nobile scopo: tentare di diminuire le molestie sessuali che avvengono per strada. Con l’aiuto del crowd-sourcing e dei social media, Hollback! vorrebbe diventare uno strumento incisivo per ridurre la violenza sulle donne.
Crowdsourcing the Quiet
Con l’espansione dello spazio urbano, ma anche il suo relativo sovraffollamento, per i cittadini diventa sempre più complesso trovare luoghi silenziosi in cui rigenerarsi.
Così, a questo bisogno hanno risposto Jason Sweeney e il suo team. I ragazzi hanno progettato Stereopublic project, un’app che attraverso la geolocalizzazione permette di individuare gli angoli silenziosi nelle proprie vicinanze.
Tre progetti interessanti che impattano positivamente negli spazi urbani, aumentando la consapevolezza sociale dei cittadini verso tematiche sempre più importanti per il nostro futuro.