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Leggere il giornale, oggi. Da qualche tempo questa tematica non è più banale, soprattutto on line. Discutevo pochi giorni fa via mail con un buon conoscitore del web marketing della “bassezza” di alcune uscite dei quotidiani on line. Le versioni digitali di gazzetta e corriere (per citare i più noti) sono molto diverse dai corrispettivi cartacei, ma c’è un perchè? E in cosa differiscono?

Il fatto scatenante sono i commenti sempre più frequenti degli utenti della gazzetta (cui va dato il merito di aver abilitato i commenti) che lamentano una qualità dei testi sempre più scadente: è normale ormai vedere commenti del tipo “siamo stanchi delle tette, parlate di sport” oppure “vogliamo lo sport!!”… la realtà è infatti la seguente, il corriere mentre scrivo ci ricorda che Scarlett boccia Penelope sul bacio, ci mostra Sgarbi nel suo nudo integrale e Cindy sullo Yacht passando per la telenovela di Matteo Cambi e la saga dei Beckam, il tutto in home page (vi risparmio i link). La gazzetta, complici le olimpiadi, ci risparmia la pancia di Ronaldo o le avventure della fiamma di turno (compreso il topless sulla spiaggia). Ovviamente nessuno contesta qualche foto interessante ma il rischio di avvicinarsi a YouPorn è reale, e viene da chiedersi perchè..

La mia opinione è che la colpa sia dei modelli di business, gli Stati Uniti sperimentano molto più di noi gli abbonamenti ai giornali on line e il pagamento di un fee per leggere di qualità, da parte nostra cerchiamo molto di più il traffico e il guadagno tramite affiliazioni e pubblicità “alla google adsense”, due modelli diversi che si pongono diversamente verso l’utente (denaro in cambio di qualità il primo e gratuito in cambio di pubblicità il secondo.. con la necessità però di allargare l’utenza con chiacchere “da bar” abbandonando la specializzazione), da parte dei nostri giornali è secondo voi un modo per integrare l’offerta cartacea oppure siamo di fronte a un modello non del tutto centrato che rende poco nobili i vanti sullle migliaia di visite al sito?

 
 
AUTORE

Giorgio Soffiato

Markettaro per passione, dal 1983. Mente creativa e progettuale dell'azienda, fa chilometri e supera ostacoli in nome della rivoluzione arancione chiamata Marketing Arena. Cavallo Pazzo.
 
 

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