HomeBlogMarketing e ComunicazionePer un punto Martin perse la capa (e la 500 perse il mercato)

Per un punto Martin perse la capa (e la 500 perse il mercato)

Chi di voi non ha sentito parlare in questi giorni del nuovo decreto che inasprisce le sanzioni per gli automobilisti? Innumerevoli servizi, da prima pagina, che hanno sciorinato quanto dura sarà la vita dei ragazzi che devono troppo o che fanno abuso di droghe. Perfino la corsa a cercare il primo multato, come al tempo dell’entrata in vigore della patente a punti si cercava chi aveva letteralmente totalizzato più punti..in infrazioni!

Ma forse qualcuno si è accorto di una regola, cioè che i neopatentati non possono guidare macchine di potenza superiore ai 50 kW [art. 2 del nuovo decreto che modifica l’art. 117 del precedente decreto 285 del 1992]. E forse ancora meno sanno che la nuova 500 ne ha 51! Risultato: con un semplice comma viene spazzato via l’intero mercato dei giovani neopatentati che l’avrebbero presa come prima macchina. Un target fondamentale, vista l’idea di riscossa collegata alla nuova vettura.

Dal Lingotto fanno sapere che è stata una doccia gelata e che provvederanno ad abbassare la potenza a 49, ma per le vetture già prodotte? Dal canto suo il Ministero dei Trasporti, Bianchi, dice candidamente che non si era accorto del problema e assicura un ripensamento a settembre per correggere questa “svista”.

Ma la Fiat non è l’unica ad essere penalizzata dal decreto. Altre macchine proibite sono: la Mini, la Focus, la Seat Leon, la Yaris, la Golf, la Honda Civic, la 147, la Classe A. Cioè tutte macchine con chiaro posizionamento giovanile. Sono invece consentite (a seconda del tipo di motore scelto) le Citroen C1, C2, C3, Pluriel, la Dacia Logan, della Fiat la 600, la Panda, la Punto e la Grande Punto, Ford Fiesta e Fusion, Lancia Ypsilon, Opel Agila e Corsa, Peugeot 107 e 206, le piccole Renault, quasi tutte le asiatiche e la Smart.

Oltre alle ovvie implicazioni di mercato per le varie case automobilistiche, emergono dei quesiti interessanti: sono i produttori che fanno macchine troppo potenti, posizionandole per i giovani senza curarsi delle conseguenze, o è il Governo che non ha un minimo di contatto con il Paese reale?

Secondo me è scandaloso che un ministro dei Trasporti e la sua Commissione non conoscessero la potenza dell’auto della riscossa nazionale! Senza contare il fatto che le famiglie che non possiedono una macchina inferiore ai 50 kW (magari ne hanno una familiare potente), non possono far guidare i figli per tre anni dal conseguimento dalla patente. Cosa fanno? Li fanno andare in motorino (se ce l’hanno), si comprano una macchina nuova più leggera, o li scarrozzano da una parte all’altra?

Ah se i nostri politici facessero un po’ più di marketing, e non solo un banale CRM in campagna elettorale…

PS: attendo precisazioni dagli esperti. Io di certo non mi ritengo tale!

Fonte: Alberto Mingardi e Alessandra Stoppa per Libero.

Erica Pegoraro per MarketingArena

 
 
 
 

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