questa settimana vi voglio far conoscere Newton Management Innovation: la società per azioni leader in Italia nella costruzione di contesti originali per lo sviluppo di intelligenza collettiva e per la generazione diffusa di innovazione nelle imprese.
Parleremo di tutto ciò con il Dott. Andrea Notarnicola, un volto noto per chi frequenta il corso integrativo di Internet Marketing all’Università Ca’ Foscari di Venezia, opera per l’integrazione dei linguaggi di impresa, formazione, teatro e televisione. Consulente di direzione per primarie imprese globali, dal 1990 collabora con la RAI per programmi divulgativi. E’ docente di corporate tv all’Università Cattolica di Milano.
1) Dott. Notarnicola, la invito ad illustrarci l’attività di Newton Management of Innovation e le chiedo qual è l’obiettivo di questa società?
Dal 2000 Newton Management Innovation S.p.A. opera nelle imprese per facilitare i processi di innovazione nello stile manageriale, nei prodotti, nel servizio e nell’organizzazione attraverso la creazione di nuovi contesti di lavoro, l’introduzione di originali strumenti di comunicazione interna e un approccio di edutainment (cioè education attraverso l’entertainment) nello sviluppo delle persone.
Negli ultimi anni le migliori imprese italiane hanno compreso che nel nuovo secolo il vantaggio competitivo e la creazione di valore sono frutto del capitale intellettuale, ossia dell’insieme di conoscenze, relazioni e innovazioni che si sviluppano coinvolgendo collaboratori, clienti, fornitori e l’intero contesto sociale di riferimento.
Di questo movimento Newton Management Innovation S.p.A. è uno dei principali protagonisti.
2) In che modo lo spettacolo e l’intrattenimento possono formare i nuovi linguaggi d’impresa?
Il linguaggio dello spettacolo è una vera e propria “format mentis” delle nostre comunità. Se il mondo gira sempre più in fretta, se i canali dell’apprendimento sono ormai infiniti, la via è libera per i learning channels fondati sull’interazione di mondi, linguaggi e competenze. Abbiamo realizzato per primi, già nel 2001, un corso di edutainment in web tv in un call-center in Italia, coinvolgendo i comici. Ed anche i primi ad aver realizzato una fiction a puntate per le politiche del personale. Per parlare di innovazione si può ricorrere ai video di YouTube, agli stilemi della sit-com e al teatro partecipato dal vivo. Insieme ai nostri clienti siamo entrati così nella nuova era della comunicazione e abbiamo governato il cambiamento. Siamo stati, tra l’altro, i promotori principali in Italia della seconda generazione di corporate tv.
3) Nel sito, c’è anche una sezione dedicata al recruitment di nuovo personale: che qualità hanno i nuovi aspiranti consulenti? Su che basi decidete?
I nostri consulenti devono essere “contaminati”, cioè aver maturato competenze sia nel mondo d’impresa e della formazione sia nel mondo del teatro, del cinema e della televisione. Offriamo inoltre contratti “senza diritto di mugugno”: la passione per questo lavoro è fondamentale e quindi i nostri consulenti preferiscono trovare soluzioni piuttosto che praticare l’arte di lamentarsi.
4) Innovazione è la parola chiave di Newton, ma cosa intende Lei per Innovazione?
L’innovazione è più un “come” che un “cosa”. L’intelligenza individuale, dell’imprenditore o del manager, non soddisfa più i fabbisogni di innovazione continua delle organizzazioni e della società. Dopo l’epoca del “genio solitario” si diffonde il fabbisogno di una intelligenza collettiva, generata anche dalla condivisione della conoscenza. Il manager è chiamato quindi a trasformarsi in un creatore di contesti in grado di animare i gruppi, contaminare le competenze, responsabilizzare le persone, fare emergere le azioni e aumentare il valore individuale e collettivo.
5) Lei ha il modo di entrare in contatto con studenti universitari molte volte anche durante la sua attività: come trova i ragazzi universitari d’oggi? In cosa, secondo Lei, l’università dovrebbe impegnarsi di più? È sempre e solo colpa del sistema universitario, o c’è di più?
Gli studenti universitari di oggi appartengono ad una generazione di persone che non cercano solo un lavoro ma una esperienza trasformativa di vita: il lavoro deve offrire occasioni di crescita personale, essere unico e divertente e preferibilmente in un luogo estetico “bello”. Per questo desidererebbero vivere già nel periodo di studi universitari in un luogo “bello” e ricco di stimoli e coinvolgimento. La preparazione degli studenti è certo inferiore, rispetto al passato, ma questo è dovuto alla crisi della scuola ed anche dell’università: per quest’ultima si è lavorato negli ultimi anni su riforme centrate sul “cosa” (quanti corsi, quanti contenuti, quanti esami, quanti crediti ecc.) e non sulle metodologie di apprendimento centrate su questa nuova generazione e sulla motivazione dei docenti più giovani.
6) Le andrebbe di raccontarci un caso interessante affrontato nella sua attività di consulenza alla Newton?
Da cinque anni opero come consulente in Costa Crociere per il coinvolgimento delle persone degli uffici e sulle navi nel miglioramento continuo attraverso programmi di comunicazione. Oggi i clienti non si accontentano delle immagini ideali di esperienze memorabili viste in tv: desiderano che l’azienda offra effettivamente nella realtà, insieme al prodotto e al servizio, indimenticabili emozioni positive. Basti solo prendere in considerazione l’evoluzione del mondo dei punti vendita, chiamati ad essere spot viventi, animati da musica, luce, magia ed eventi: le suggestioni devono creare un ambiente dove il cliente può entrare in contatto con gli altri o semplicemente con la parte più autentica di se stesso. Coinvolgere tutto il personale in un percorso di consapevolezza rispetto all’eccellenza del servizio in una azienda come Costa, dove operano persone di 81 nazionalità, è una sfida importante. Il linguaggio della televisione e della multimedialità mi ha aiutato ad affrontare questi anni di lavoro ottenendo risultati significativi.
Grazie per la disponibilità,
cordiali saluti
Luca Dalla Villa
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