Quando si visita una grande azienda le sensazioni e le impressioni sono sempre diverse rispetto alla realtà delle PMI che ogni giorno con grande orgoglio presidio. Grandi realtà di prodotto, con reti distributive forti e radicati e uffici marketing e comunicazioni svegli, ma soprattutto pronti all’ascolto. Mi apre il cuore l’apprezzamento verso “l’approccio spartano al web marketing“, forse dettato anche dal fatto che la cravatta è rimasta nel cassetto da luglio 2007, anno della laurea.
Ci sono tre considerazioni che ritornano dopo queste grandi riunioni che ci devono insegnare molto:
- Non è un problema di dimensioni, ma di approccio: esistono grandi aziende di On line PR che lavorano benissimo, e grandi aziende di Off line PR che non sanno come uscirne, ma capiscono che la parola “attività sui blogger” tira, e quindi devono in qualche modo proporla..
- La flessibilità delle giovani realtà premia, ma la realtà premia ancora di più: le aziende cercano sempre di più quello che il 6 aprile 2010 chiamavo temporary manager e che oggi chiamerei social advisor. Una figura esperta, che a tempo segue l’azienda per verificare se la web agency o il consulente PR di turno “hanno visto giusto” in un mondo cosi complesso
- Alla fine di tutto, le parole passano, i numeri restano: un problema che chi scrive non ha la presunzione di risolvere ma solo di segnalare è quello del denaro. Alle aziende piacciono i nostri video sulla social media revolution, le nostre idee sulle pagine facebook ma la realtà è questa, “il budget marketing e di X euri, abbiamo speso in questi 6 mesi x euri e per i prossimi 6 dobbiamo far meglio, queste iniziative che ci proponi lo permetteranno?” Il confine tra obiettivi di brand e obiettivi (legittimi) di fatturato, è sempre più labile
Brevi considerazioni del mattino.. ma pensiamoci su..