Illustrazione di Michele Bruttomesso
Se l’evoluzione dell’uomo è continua, ciò vuol dire che tutto quello che ci circonda evolve con noi, ed è così anche per “l’internet delle cose” (IOT) e per tutti i supporti di cui si avvale, come di fatto la nuova frontiera della comunicazione digitale: il Metaverso.
Viviamo in un’epoca in cui è in corso un cambiamento significativo per la storia dell’umanità (o forse è così da sempre ma ad ogni generazione piace affermarlo) e le nostre vite fisiche e reali, sono destinate a convogliare e traslare nel Metaverso.
Cos’è il Metaverso?
Il termine Metaverso non è esattamente una tecnologia ma piuttosto un ampio cambiamento nel modo in cui interagiamo e comunichiamo all’interno del nostro mondo, utilizzando la tecnologia. Alla fine dei conti, anche il Metaverso stesso potrebbe diventare rapidamente antiquato.
In generale, le tecnologie che compongono il Metaverso si basano sui concetti di realtà virtuale (VR), caratterizzata da mondi virtuali persistenti che continuano ad esistere anche quando non si accede a tale realtà, e di realtà aumentata (AR) che fonde le caratteristiche del mondo digitale e di quello fisico. Ma il Metaverso potrebbe rapidamente evolvere e non essere più accessibile esclusivamente tramite VR o AR.
Di per sé, il Metaverso è un conglomerato di mondi virtuali 3D che hanno come obiettivo la connessione sociale e può essere definito anche come la simulazione di un ambiente digitale che utilizza realtà aumentata (AR), realtà virtuale (VR) e blockchain, insieme a concetti propri dei media digitali, per creare spazi in cui l’utente mira a una ricca interazione che imita il mondo reale.
Come si presenta attualmente il Metaverso?
(Spoiler: da qui in poi l’inquietudine per ciò che ne sarà di noi, è dietro l’angolo).
Il Metaverso per tech e innovation lover, è quasi un Paradiso: un luogo in cui immergersi in qualsiasi mondo digitale e partecipare a qualsiasi realtà fisica, in qualsiasi momento, da qualunque parte del mondo o dello spazio.
Nel Metaverso anche l’aspetto economico ha una sua dimensione e sta prendendo forma. Ora, un utente può accedervi per creare, acquistare e vendere beni o servizi. Inoltre, il Metaverso si presenta come uno strumento interoperabile, permettendoti di portare oggetti, come vestiti, da una piattaforma all’altra. Nel mondo fisico, puoi acquistare una macchina e viaggiare per le città, mentre il Metaverso potrebbe permetterti di ottenere un’auto alternativa e in rapidità, con la stessa facilità con cui puoi fare gli auguri di compleanno ad un amico sul tuo social preferito. Un concetto per noi ancora piuttosto enigmatico e di difficile comprensione.
Per non dimenticare poi di citare l’immancabile pandemia Covid-19 che ha contribuito fortemente a modificare il nostro modus operandi c’è da dire che sono stati proprio Internet e la tecnologia Work from Home (WFH) derivata, ad aiutare le aziende a rimanere a galla e con molta probabilità, anche a espandersi rapidamente. Diversi settori, tra cui quello dell’istruzione, sono cambiati radicalmente dopo la pandemia, mettendosi al passo con l’ecosistema tecnologico attuale.
In altre parole, il Metaverso potenzialmente altererà ulteriormente molti settori introducendo dispositivi indossabili basati sulla realtà virtuale (VR). Questi dispositivi indossabili introdurranno gli utenti in un mondo virtuale alternativo, restando al contempo fisicamente legate al luogo di appartenenza.
Le routine post-lavoro come riunirsi per un aperitivo o per altre interazioni sociali con gli amici, avranno le loro alternative nel mondo virtuale senza i problemi legati al mondo reale. In parole povere, le possibilità con il Metaverso sono infinite.
…se ci si abitua all’idea che fa da scoglio: perdere il contatto fisico e abituarsi a un “contatto virtuale”.
Il lavoro ai tempi del Metaverso
Dato che il Metaverso sta iniziando a incorporare la tecnologia Web3 abilitata attraverso la tecnologia blockchain, il Metaverso futuro potrebbe essere molto simile al nostro mondo reale e persino sostituire alcune attività di questo mondo.
Già alcuni fornitori di token non fungibili (NFT) del Metaverso hanno consentito ai loro NFT di essere utilizzabili in alcuni giochi Metaverso (come abbigliamento e calzature) e altri stanno pianificando di avventurarsi in questo nuovo continente tutto da scoprire.
Un numero crescente di appassionati di NFT sta anche percependo opportunità di investire in terre virtuali e venderle o affittarle a un determinato prezzo.
Sia gli utenti sia i creatori, potrebbero ottenere ricchi ricavi e ciò potrebbe anche aumentare se i token non fungibili (NFT) dovessero essere incorporati nelle risorse di gioco, per fare in modo che il decentramento dell’economia virtuale diventi reale.
Con i principali attori come Meta che entrano in questo spazio e segnalano con sicurezza che potrebbe essere il nuovo futuro, è solo questione di tempo prima di vedere altre entità seguire l’esempio. Potrebbe portare a un’espansione esponenziale dei confini del Metaverso e sbloccare vasti volumi di valore, finora sconosciuti, sia ai consumatori che agli investitori.
Il futuro del Metaverso si estende anche sull’idea di ampliarsi autonomamente, poiché la partecipazione dei creatori avverrà da tutto il mondo e poiché sempre più marchi stanno cercando di aprire i loro punti vendita, proprio come succede su Internet ora.
La costruzione del Metaverso: come i Marchi possono contribuire responsabilmente
Con un budget astronomico in cantiere e le menti più brillanti che cercano di immaginare cosa ci riserva il futuro nell’era del Metaverso, sorgono spontanee alcune domande cruciali: la creazione del Metaverso è un’opportunità per costruire un mondo più sostenibile, inclusivo ed equo? È effettivamente un mondo? Ed è effettivamente ciò che ci serve?
In tanti dicono che il Metaverso possiede un assoluto potenziale. Come mai? Perché la sua costruzione è la riprova di chi siamo come società oggi e di chi saremo domani.
Questo inizio potrebbe essere il nuovo punto di partenza per consentire alle aziende, agli utenti e ai marchi di presentare il proprio punto di vista su tematiche razziali, sociali e ambientali, e al contempo di applicare tali convinzioni alle piattaforme e alle tecnologie che verranno ideate, sullo stampo del Metaverso.
In definitiva, queste nuove tecnologie (come blockchain o AR/VR) o piattaforme simili, mirano a influenzare il modo in cui pensiamo, lavoriamo, muoviamo denaro, socializziamo e molto altro. Tutto ciò però rappresenta anche un’opportunità per ripensare la struttura attuale che stabilisce anche gli standard di sostenibilità, equità e inclusione.
In tutto questo, brand, marchi e marketer si pongono come attori fondamentali. Hanno il potere di aiutare a modellare e costruire esperienze a loro vantaggio, ma anche di connettersi in modi più significativi con un pubblico che desidera qualcosa di più di un messaggio di prodotto standard.
Esprimere i valori fondamentali di un marchio, impegnarsi a “essere responsabili” e quindi costruire effettivamente quella realtà (anche se digitale) che assicurerà loro di dar vita alle idee, in modo più concreto.
Ma quali sono le opportunità per i Brand?
Due parole: inclusività e accessibilità.
La nostra realtà digitale, è in ritardo rispetto alla sua promessa di un’esperienza progettata e costruita per tutti. Ma la possibilità di cambiare e migliorare è sempre concessa e i marchi dovrebbero avere voce in capitolo su come fare: iniziare, rivisitando e sottolineando gli ideali fondanti del web3, incluso il decentramento dai colossi della tecnologia, dell’equità e dell’impegno guidato dalla comunità.
I marchi possono costruire con successo le loro strategie nel Metaverso, enfatizzando al contempo l’inclusività e l’accesso.
Quando si pensa di attivarsi in questo spazio, i marchi dovrebbero prendere in considerazione questa realtà e promuovere la collaborazione di diversi creatori e ideatori.
I marchi dovrebbero comprendere questo nuovo equilibrio di potere e coltivare la nozione di proprietà collettiva che è veramente inclusiva per tutti. Ad esempio, mentre un marchio CPG potrebbe avere difficoltà a offrire direttamente voci diverse per lavorare alla progettazione e alla creazione, sarà fondamentale per esso collaborare con fornitori e altri partner che si impegnano a raggiungere questi stessi obiettivi.
Il Metaverso e l’impatto ambientale
Insieme all’entusiasmo e ai progressi tecnologici che accompagnano lo sviluppo del Metaverso, ci sono anche molte considerazioni da fare e riguardanti la sua impronta nell’ecosistema Ambiente.
Poiché il Metaverso esiste nel regno digitale può sembrare che non tocchi la sfera fisica dell’ambiente in cui viviamo ma non è così. Ricerche fatte dagli enti più conosciuti, stanno di fatto portando alla luce quali sono i rischi e quali i vantaggi dello sviluppo di questo mondo alternativo.
“Le stime di Digiconomist suggeriscono che una singola transazione Etherum (legata alla criptovaluta Ether, seconda dopo il Bitcoin) emette circa 110 kg di CO2, equivalenti a quella di 42.734 transazioni VISA o alla visione di 18.253 ore di YouTube. Ogni volta che un NFT viene coniato o scambiato, è necessario costruire un altro blocco sulla blockchain, non è difficile immaginare quanta emissione ammonterebbe se gli studi di creazione venissero spostati nel Metaverso”. (Fonte: A. Chen, UNESCO)
Ma per fortuna il Metaverso ha pure un ampio numero di vantaggi a tema ambiente. Il Metaverso ci offre alternative digitali a beni e a esperienze della vita reale. In un certo senso diventa quindi il combattente numero uno al mondo se si tratta di abbattere i problemi dovuti al materialismo e allo spreco. Nei settori con grandi sfide per la sostenibilità, come la moda o i viaggi, il Metaverso evita il dispendio di energie e beni, consentendo alle persone di sfruttare i vantaggi di determinati prodotti.
L’impegno a diventare azienda carbon neutral potrebbe essere una buona opzione da valutare per i marchi che si avviano verso la nuova realtà e offrire alternative sostenibili a prodotti, servizi o esperienze che presentano sfide ambientali nel mondo reale, potrebbe essere un punto di merito.
L’efficienza del Metaverso
Man mano che l’innovazione nel Metaverso continua, cresce anche la quantità di energia richiesta per sostenere questi nuovi modi di fare shopping, socializzare e creare. È una moltitudine di possibilità, ma è anche una moltitudine di “cose”, digitali o meno. L’obiettivo per andare avanti dovrebbe essere pensare a come innovare in modo efficiente, non solo su larga scala.
Il Metaverso sarà un’opportunità da 10 a 30 trilioni di dollari entro i prossimi 10-15 anni (Fonte: MarketWatch) e la domanda dei consumatori per partecipare sta aumentando. Se tale domanda viene soddisfatta con un modo più ecologicamente responsabile di acquistare, vendere e raccogliere NFT, si apre anche la possibilità di iniziare a costruire in modo più efficiente e sostenibile prima che il problema diventi troppo grande per essere risolto.
I marchi sono posizionati in modo potente tra la piccola ma appassionata comunità NFT e le masse. Ciò lascia un divario considerevole tra la conoscenza di come funziona il Metaverso, il desiderio di costruirlo in modo sostenibile e le persone che sanno (o non sanno) come farlo. Questo divario può essere colmato dai marchi ed essi dovrebbe iniziare già da ora a pensare alle strade percorribili.
In effetti, alcune aziende stanno già adottando misure per attenuarne l’impatto. Google si è impegnata a operare h24 e 7/7 in tutti i suoi data center entro il 2030.
Microsoft intende essere “carbon-negativa” entro il 2030.
E Amazon Web Services punta al 100% di energia rinnovabile entro il 2025 (Fonte: K. Wiggers, VentureBeat). Nel frattempo, le tecnologie di data center, informatica e software stanno diventando più efficienti, oltre ad alcune efficienze con blockchain e verifica del proof of work.
È tempo quindi di entrare nel Metaverso?