Abbiamo parlato varie volte del concetto di lusso e di come questo stia via via cambiando, abbiamo riscontrato come il lusso sia settore portante per il nostro caro Made in Italy e come esso sia più o meno determinante per la nostra più intima felicità.
Abbiamo esempi concreti su cui riflettere, come il fatto che bere un caffè Illy sia gratificante tanto quanto indossare un abito D&G, che ci dicono che il lusso per definizione è esclusivo, non quantificabile finanziariamente in cui la sensazione è intima ed esclusiva.
Se questo è vero, e se è vero che la società in cui viviamo reclama agilità, velocità e innovazione è bene chiedersi, soprattutto per il bene del Made in Italy, come sarà il lusso tra dieci anni.
Sappiamo già che, superato un certo livello di ricchezza, non aumenta in maniera direttamente proporzionale la felicità (pensiamo alle star con i loro problemi di droga), possiamo però immaginare che lo shopping (reale e sempre più virtuale) rimarrà ancora per molto l’evento emotivo da cifre da capogiro che è sempre stato.
A cambiare allora sarà il modo col quale si dà valore a ciò che si acquista e le persone che entrano “nel circuito”: milioni di persone accedono a far parte della middle-class e il lusso tende a democratizzasi costando sempre un po’ meno; internet d’altra parte, fa la sua, armonizzando i confini culturali e creando un’unica consapevolezza sempre più globale.
Nel dettaglio, qualche spunto utile su cui riflettere ci viene da un interessante articolo di Kevin Roberts:
– Il lusso sarà esplosivo. Si stima che il mercato del lusso crescerà intorno al trilione di dollari entro il 2010 e la svolta sarà data dal passare dal consumo evidente al consumo coscienzioso: ostentare di essere ricchi diventerà meno onorevole, non solo in Occidente ma anche in Oriente.
– Il lusso sarà un momento intenso. Oggi chiunque può sperimentare il vero lusso almeno per 15 minuti e il futuro sarà sempre più verso un’intensa intimità, la sensazione giusta al momento giusto, un particolare unico e comprensibile solo dai soggetti che lo vivono, anche se per poco tempo.
– Il lusso sarà tempo, spazio e sport. Ovvio: trascorrere più tempo con la famiglia e gli amici è il lusso principale, vivere alle proprie condizioni, dare a coloro che si ama ciò che si può facendo quello che si sa fare meglio, fino ad arrivare alla filantropia, lusso estremo di chi sta meglio, è il nuovo “sport”competitivo.
– Il lusso sarà riconoscersi. Da “Made in Italy” a “Made by Italy, da un luogo ad un’idea. Il lusso cancella le frontiere e diventa centrale il concepì di prodotto, non tanto il luogo di produzione, che si stima, per il 2009 sarà la Cina per ben il 60% di tutti gli articoli di lusso.
– Il lusso sarà un teatro naturale. I luoghi del lusso saranno negozi-sogno, accoglienti e selettivi nell’assortimento in grado di far vivere un “esperienza memorabile” alla Pine e Gilmore proprio come un caffè in piazza san Marco o una cena a Portofino…
Penso si possa tutto questo con le parole unicità e libertà, valori per niente moderni ma sempre contemporanei che, speriamo, daranno molto da lavorare a chi si occupa di marketing. Che ne dite?
Fonte: l’espresso