Ho trovato molto interessante soprattutto il breve approfondimento sul web, come nuovo canale pubblicitario. Se ne parla e ne abbiamo parlato pure noi in diverse occasioni: internet è una realtà, anche se in Italia la spesa per l’adv è ancora molto concentrata nei soliti canali.
Riporto di seguito un passo, utile per delineare meglio il concetto:
“Ciò che, comunque, continua a distinguere il nostro Paese, in termini di investimenti pubblicitari, da quelli dell’America del Nord, così come anche da realtà europee non distanti dalla nostra, è l’altissima percentuale rappresentata dalle fetta riservata alla pubblicità televisiva.(…)
Una tendenza in qualche misura contraddittoria con i più fondamentali principi del marketing. Individuare il cliente, capire il cliente, produrre per il cliente, comunicare con il cliente. La stessa comunicazione, la stessa politica marketing oriented della “Customer Relationship Management” viene, in buona parte, contraddetta dalla preferenza che si accorda ad un’azione pubblicitaria finalizzata a colpire nel mucchio.E’ una prassi in voga fin dal secolo scorso: si arrivava perfino a riconoscere che “ una buona metà dell’importo del budget di una campagna pubblicitaria era buttata via (insomma spesa inutilmente) ma, purtroppo, non si poteva assolutamente individuare qual era questa metà.(…)
Oggi con la globalizzazione i mercati si sono allargati, internazionalizzati. Per ogni specifica fascia di mercato a volte è necessaria una particolare, diversa forma di comunicazione. In questi casi l’utilizzazione del “web” potrà diventare una opportunità quanto mai interessante.”
(Sabato sera online – 11 Maggio 07)
La segmentazione e il fatto di poter conoscere il cliente è la forza del web: leggevo su nòva (ndr: allegato del Sole24ore) della scorsa settimana come il canale online sia una risorsa ancora in parte non sfruttata per quel che riguarda l’acquisizione di informazioni sul cliente. Attraverso sondaggi e widget, ormai davvero alla portata di tutti, quindi anche facilmente implementabili nel proprio website, dato che spesso hanno interfacce user-friendly facilmente declinabili secondo la propria esigenza, è possibile tracciare un profilo di chi viene abitualmente a far visita nel sito. Chiaramente questa attività non può essere fatta a caso, ma pianificata in un contesto, quello del sito, che deve essere armonizzato con tutti gli altri strumenti di marketing.
Ciò che mi preme sottolineare in questo ambito è il fatto di avere a disposizione degli strumenti, per cercare di conoscere e migliorare il rapporto con il cliente, conoscendolo e comunicando in modo molto più proficuo con lui tramite una campagna di adv online ad hoc, a cifre molto più ragionevoli rispetto a un’analoga operazione off-line.
Intercalate queste opportunità nel contesto delle Pmi italiane, le quali potrebbero davvero avvantaggiarsi sfruttando questo canale, sia dal punto di vista promozionale, specie se il business fosse di nicchia, sia dal punto dell’acquisizione di informazioni.
Il problema è sempre lo stesso: a quando un investimento deciso (in fiducia, più che in denaro) da parte delle Pmi in figure capaci di dominare tali strumenti?
nòva, inserto del giovedì del Sole 24 Ore
Sabato sera online