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Nativi digitali, social networking, consegne alle 3 (di notte) e lavoro da casa, dal bar, dall’ufficio o dal mare. Ne hanno parlato in molti, o forse sarebbe meglio dire che hanno parlato in molti di noi.

Scrivo questo articolo stuzzicato dal wall di una conoscente su facebook (gli amici sono altri, e anche questo oggi è meglio sottolinearlo), sera inoltrata, la suddetta condivide un link che riguarda l’azienda per cui lavora. Sembra nulla, in realtà si tratta di un fatto dirompente, avete mai visto un operaio della fiat attaccare manifesti della uno per strada? Il paragone può sembrare irriverente ma la motivazione economica è da scartare, l’offerta di professionalità legate ai servizi digitali, soprattutto free lance, è enorme e le consulenze milionarie sono di certo altrove (ricorderò sempre in proposito un docente che ci disse che non immaginiamo quanto possa guadagnare un matematico che finisce al calcolo dei premi delle assicurazioni).

Questo fatto non ci dice solo che non si stacca mai, in qualche modo questo è risaputo, la cosa più interessante è la fusione tra la reputazione della persona e quella dell’azienda per cui lavora, una sorta di “passione” per il lavoro che si esplicita con la visibilità che si garantisce ai progetti che si seguono. Probabilmente chi fa un lavoro fisico, logorante, “tradizionale”, non vede l’ora di tornare a casa e spegnere il cervello o riposare le gambe, queste nuove professionalità (dal grafico allo sviluppatore, dal video maker al project manager) il computer non lo spengono quasi mai (al massimo va in stand by) ed il sabato e la domenica servono a recuperare quel lavoro lasciato indietro o a portare avanti quel progetto cui pensano da tempo.. Cambia anche la struttura delle vacanze, per chi le fa, grande stagionalità lavorativa e rari periodi per staccare, praticamente banditi invece week end e giornate libere.

Questo stile di vita è di certo particolare e se da un lato la libertà di organizzare il proprio lavoro e tempo è un grande privilegio, dall’altro ogni lavoro deve essere pronto per ieri e servono competenze che nessuno vorrebbe dover sviluppare, in questo periodo più che mai è il recupero crediti ad andare di moda.. Per cosa lavoriamo? Probabilmente perché ogni progetto nuovo è un nuovo stimolo e perché la creatività guida quello che facciamo, forse perché non siamo poi cosi desiderosi di lavorare in una fordistica banca e tutto sommato ci va bene cosi. Viviamo un mondo pesantemente autoreferenziale in cui accreditare la propria competenza è più difficile che valorizzarla, però ci piace cosi. Occhio però.. anche i lavori “di testa” sono a rischio Cina

 
 
AUTORE

Giorgio Soffiato

Markettaro per passione, dal 1983. Mente creativa e progettuale dell'azienda, fa chilometri e supera ostacoli in nome della rivoluzione arancione chiamata Marketing Arena. Cavallo Pazzo.
 
 

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