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Lavorare bene si può

Di ritorno da Parigi, per capire se fosse vero che Deloitte aveva deciso di premiarci come seconda realtà italiana per crescita nel premio EMEA Fast 500 Tech, io e Alberto ci siamo guardati e ci siamo detti “si può, cazzo”.

Sono tremendamente annoiato da tutti quelli che dicono che non si può fare, dall’Italia, da Rovigo, da dove volete. La verità è una sola, e la riporto da un film che ho visto su un aereo per il Cile (eh si, ogni tanto bisogna riposarsi per pensare meglio al futuro, il futuro):

“una volta per lavorare bastava essere sul mercato, oggi la competizione è enorme”.

Il film è “Captain Phillips” e lo consiglio davvero.

Queste mie righe vogliono solo spronare chi sta provando a farcela, a continuare a provarci.

Trovare l’azienda che hai costruito su tutti i giornali per un merito oggettivo è un piacere folle. È un piacere che fa il paio con notti insonni (di certo meno faticose di quelle in fonderia), chilometri macinati e fatica vera, e mal di testa, e sacrificio di sport, birre e sabati sera. Per la verità non troppi, il tema è che questo è un mood mentale, non fisico.

Fare web marketing, e lavorare in generale, è una promessa che facciamo a chi ci da dei soldi per ottenere un risultato. Il nostro unico merito è stato quello di trattare il denaro degli altri come il porcellino da rompere per comprare una macchinina radiocomandata.

E in questo il profilo da “brutto anatroccolo” (che lavora a Rovigo, che lavora con le PMI) ha solo che aiutato. Giorgio ci ha messo una visione, quella di fare tutto quello che nel digitale si può fare e specializzarsi con l’aiuto degli specialisti, non col sacrificio di alcune tematiche. E ci ha messo un mercato, quel B2B e quelle PMI che qualcuno nel management avrebbe definito oceano blu. Ma senza scomodare M.Jordan e il suo aforisma più famoso, è solo grazie alle persone che ci hanno creduto che tutto questo è stato possibile.

Dall’ultima alla prima, dalla mia famiglia che mi ha permesso di concentrarmi solo su questo a tutti quelli che hanno messo testa e mani su questo sfida. E tanta testa, perché è più facile andare altrove a guadagnare di più o a faticare di meno. Ma la sensazione di fare parte di qualcosa che funziona, che spinge, che genera valore, penso sia bella.

Sono preoccupato, dalle aspettative che abbiamo generato e dalle promesse che abbiamo fatto al mercato. Ma sono anche e soprattuto responsabilizzato da questo. La palla è in mano a tutte le persone che possono portare a terra il nostro progetto, io ci metto la faccia e poco più.

Lavorare bene si può, scegliete una cosa che vi piace e diventate i più bravi a farlo, se poi il vostro mercato sarà a Londra, beh prenderete un aereo 🙂 Grazie davvero a tutti quelli che hanno reso possibile il progetto Marketing Arena.

 
 
AUTORE

Giorgio Soffiato

Markettaro per passione, dal 1983. Mente creativa e progettuale dell'azienda, fa chilometri e supera ostacoli in nome della rivoluzione arancione chiamata Marketing Arena. Cavallo Pazzo.
 
 

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