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Intervista a G-com

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Che cos’è G-com e cosa significa comunicare nel “modo-G”?

G-Com è un gruppo di persone che hanno trovato nel guerrilla marketing l’espressione più adatta delle loro diverse passioni, in primis quella per la pubblicità. Comunicare nel modo-G vuol dire tante cose: vuol dire per esempio comunicare attraverso il guerrilla ed anche con avvalendosi di G-Com.

Quando vi ho contattati, siete rimasti un po’ sorpresi dicendomi che altri blog non si interessano al vostro caso? Come mai secondo voi?

L’abbiamo detto si, ma forse dovremmo ritirare questa affermazione. Il recente caso di Gazzetta dello Sport ci ha fatto ricredere. Tieni conto che noi non abbiamo chiesto a nessuno di postarci per quell’azione; a quanto so, un noto blogger entusiasta dell’azione l’ha fatto in maniera del tutto spontanea, non programmata ma comunque molto gradita. Come dicevo, questo è stato un cambio inatteso comunque, la situazione precedente sinceramente non ha spiegazioni logiche.

Qual è il servizio offerto e chi sono i vostri clienti in genere?

Guerrilla. Questo è quello che sappiamo fare, che vogliamo fare. In alcuni casi, rari per la verità, ci vengono chieste campagne tradizionali o eventi piuttosto convenzionali. Ma basta la metà delle dita di una mano per contare questi casi. I nostri clienti sono solitamente grandi aziende. Il che ci fa da un lato piacere, perché di fatto concede una certa sicurezza economica e perché ci sta dando la possibilità di imparare meccaniche e funzionamenti di questo genere di imprese che altrimenti non avremmo probabilmente mai conosciuto; dall’altro però ne pone altri: burocrazia, poca propensione al rischio vero, meno audacia dei piccoli brand che non hanno nulla da perdere.

La vostra sede è Bologna che non a caso è da sempre sinonimo di creatività ed anticonformismo…è stata una scelta voluta od è capitata per caso? Il contesto ha in qualche modo influito?

La tua domanda è graditissima: è la prima volta che ce la fanno e sinceramente aspettavamo questo momento da tempo. Io (Moja) sono l’unico G-Com nato a Bologna: c’è della Toscana, della Liguria, del Lazio, della Calabria nel sangue misto dei nostri corpi. Bologna probabilmente non è più quella di un tempo, ma crediamo abbia ancora molto da dare sotto questo aspetto. Milano è indubbiamente la capitale della pubblicità, con un’elevata domanda di guerrilla (l’80% dei nostri clienti sono di Milano); a Bologna però c’è “un’aria” diversa. C’è il tempo di fermarsi a riflettere su quello che si sta facendo, di cercare, se possibile, di tenere più alto possibile il tasso di guerrilla di una strategia pur tenendo presente l’obiettivo finale: i media. Bologna ha visto Luther Blissett in prima persona, ed ha un passato politico-culturale che credo abbia giovato alla creatività ed alla voglia di fare. Rom a è un’altra città, così come anche Torino, che hanno potenzialità interessantissime se parliamo dell’influenza ambientale che possono avere nel campo della creatività.


La squadra di G-com come si compone? Qual è il vostro background?

E’ quasi il prosieguo della domanda precedente. Non importano a dire il vero granché le lauree in scienze della comunicazione, che comunque ci sono. Contano molto, come puntualizzi tu, background differenti che portano elementi interessanti nel team. Dovrei, per risponderti in maniera esaustiva, citarti esperienze personali che hanno decisamente influito sulla fertilità delle idee uscite dal nostro laboratorio, ma questo non è ovviamente possibile. Posso dirti che gli elementi di fusione sono molto diversi tra loro, e spaziano dalla provenienza dal mondo della pubblicità on-line fino all’attivismo nei centri sociali passando per incontri clandestini di thai-boxe.

 
 
AUTORE

Luca Dalla Villa

 
 

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