HomeBlogMarketing e ComunicazioneIl paradosso dei media contemporanei

Il paradosso dei media contemporanei

Dei mezzi di comunicazione ci fidiamo, oppure no? Christine Ockrent, l’unica giornalista ad aver ottenuto un’intervista con Saddam Hussein, nel mezzo della guerra del golfo e la prima donna ad aver tenuto il telegiornale delle 20 in Francia, afferma che: “Il paradosso che abbiamo davanti è che mentre il mondo si muove verso una crescente complessità, i mezzi di comunicazione tendono all’ipersemplificazione. A questo si aggiunge il fatto che la rivoluzione della comunicazione digitale ha iniziato a trasformare le opinioni della gente in notizie. Un fenomeno che si riverbera anche sui mezzi di comunicazione “istituzionali”, dove l’intrattenimento sta sostituendo all’informazione”. La grandissima quantità di alternative che i lettori/spettatori/navigatori si trovano davanti, dicono gli esperti, porterà alla nascita di forti nicchie di informazione.

Se questo è condiviso si ritorna all’eterno dilemma sulla sopravvivenza della carta stampata a fronte dell’avanzamento di forme di comunicazione on line che possono svolgere meglio la funzione di “divulgatori di nicchia”.

Credo sia necessario ragionare in termini di fiducia percepita, e in questo la carta stampata sta perdendo sempre più favori (per esempio: si è iniziato a parlare degli intenti di Beppe Grillo quando oramai sul web si era creato un movimento solido da mesi che i mezzi tradizionali avevano del tutto ignorato); e, come secondo, ma non meno importante elemento, di interesse: come spiega la Ockrent, viaggiamo verso un mondo di iperspecializzazione che chiede un informazione settorializzata e specifica. Al di là dei giornali di gossip o dei generici giornali sportivi ognuno di noi vuole informazione su un argomento particolare come il trading, il design, il marketing… e non si accontenta di informazioni pressappochiste.

Mi immagino allora una contrazione del mercato dell’editoria che si concentrerà su un numero limitato di testate generiche (senza alcuna connotazione negativa del termine) a fronte di un aumento delle connessioni (in rete e in remoto tra persone) che determinerà un aumento degli spazi riservati ad un tipo di informazione personalizzata.

Immaginate altri scenari?

Ilaria Paparella

 
 
AUTORE

Ilaria Paparella

 
 

Vuoi scrivere per noi?

Contattaci per proporre un articolo o segnalarci un contenuto interessante.