HomeBlogMarketing e ComunicazioneHo deciso di rifiutare il lavoro e non sono pazzo!

Ho deciso di rifiutare il lavoro e non sono pazzo!

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Oramai sono un Job Seeker provetto! Mi sveglio, consulto le newsletters, le miriadi di newsletters, scrivo le lettere di presentazione, cerco qualche offerta su Linkedin, insomma, mi do da fare per trovare il lavoro dei miei sogni e non ho intenzione di arrendermi.

Poi qualche volta arriva la richiesta per un colloquio, l’entusiasmo sale e mi preparo come se fosse il primo giorno di scuola. Fino ad oggi ne ho sostenuti alcuni ma uno in particolare mi ha dato un insegnamento importante: un colloquio di lavoro non è mai a senso unico. Consente all’azienda di valutarvi e decidere se voi potreste essere un valore aggiunto, ma soprattutto consente a voi di scoprire l’azienda e decidere se quel posto di lavoro fa al caso vostro.
Questo l’ho capito quando ho deciso di rifiutare quell’offerta di lavoro. Non perchè sono choosy o ho la puzza sotto al naso, ma perché durante il colloquio ho percepito dei segnali che mi hanno portato a dire con decisione: “No! Io non lavorerò in quest’azienda”. Quali sono stati questi segnali? Li ho raggruppati per voi qui sotto:

1. Il colloquio è fissato a un orario improbabile

Certo, quando farete colloqui in piccole aziende, dovrete incontrare direttamente il manager che lavorerà con voi o i vostri futuri colleghi e questi dovranno trovare un ritaglio di tempo nella loro giornata lavorativa per parlare con voi. Credo però che fissare un colloquio di lavoro durante la pausa pranzo o dopo che l’azienda è chiusa, non sia un segnale di rispetto. Chiunque, anche chi come me è a casa a tenere la forma al divano, ha dei tempi da rispettare e delle attività da svolgere.

2. La persona che dirige il colloquio usa termini scurrili

Nel mondo del lavoro sono certo avrò a che fare con qualsiasi genere di persona o esemplare umano, ma se l’azienda permette di dirigere il colloquio a una persona che utilizza termini scurrili o parole non adatte all’occasione, credo non sia la persona più adatta a svolgere quel ruolo o che l’azienda non voglia dare una buona impressione di sé e non investa su nuove risorse.

3. Chi vi parla continua a descrivere tutte le caratteristiche dell’azienda che secondo il suo parere non vanno bene

Questo non mi sarà mai chiaro. Vai al colloquio e dall’inizio alla fine non fanno altro che elencarti tutti gli aspetti che non funzionano all’interno dell’azienda dove andrai a lavorare. Certo alcuni potrebbero essere presi dalla voglia e dall’interesse di sistemare tutti quei difetti, ma altri invece potrebbero pensare che l’azienda non sia poi questa grande realtà e rifiutare l’offerta senza pensarci due volte.

4.Le mansioni che andrete a svolgere non sono spiegate chiaramente

Il mio colloquio è durato un’ora. Per circa quaranta di questi minuti, la persona con cui parlavo ha tentato di spiegarmi che ruolo avrei assunto e cosa avrei dovuto fare durante le mie giornate di lavoro. Io, forse perché non sono del settore, non sono riuscito a capirci nulla. Quando vi invitano ad un colloquio, dovrebbero essere chiari e spiegarvi precisamente quali mansioni andrete a svolgere nella vostra nuova azienda. Questo è un segno di professionalità e interesse nei vostri confronti.

Questa è stata la mia esperienza! A voi invece cosa è capitato? Quali sono stati i segnali che vi hanno portato a rifiutare un’offerta di lavoro?

 
 
AUTORE

Alessandro Giampietro

Scopro, alla tenera età di 20 anni, l’esistenza dei social media, delle startup e di quante genialate la gente si riesce ad inventare. Siccome la fantasia non è il mio forte, decido di raccontare cosa nasce dalla mente delle altre persone e di come mettono in pratica le loro intuizioni. Mi piace raccontare storie di uomini, donne, luoghi ed idee.
 
 

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