Ha un anno e, con due postazioni, a Cattolica e Riccione, ha fatto guadagnare più 41mila euro di risparmio agli utenti che utilizzano il sistema: si chiama Fare Raccolta e permette di avere vantaggi economici ai cittadini in cambio di una corretta raccolta differenziata. Mettiamoci anche una bella e golosa componente 2.0 (i buoni risparmio possono essere accumulati in un portafoglio virtuale accessibile con QR Code) e tutto assume sembianze di futuro.
Andiamo per ordine e spieghiamo come ciò concede vantaggi plurimi alla società e alle pubbliche amministrazioni.
Il vantaggio per l’utente
Io inserisco 10 bottiglie di plastica PET nell’apposito contenitore e ricevo uno scontrino con 1 euro di valore (0,10 centesimi al pezzo), che mi permette, nelle strutture commerciali che aderiscono all’iniziativa, di risparmiare quella cifra sui miei acquisti.
Il vantaggio per la multi utility che gestisce la raccolta rifiuti
L’azienda (in Romagna si tratta di Hera), riceve pacchetti già pressati e puliti di quintali di rifiuto preselezionato completamente gratis.
Vantaggi per le PA
Il Comune e la pubblica amministrazione innescano un procedimento virtuoso, al quale partecipano le aziende del territorio ricevendo in cambio posizionamento etico e guadagno tangibile.
I vantaggi per l’ambiente
Diventando meritocratico (più seleziono bene i rifiuti più guadagno in risparmio) la raccolta differenziata aumenta notevolmente.
Come anticipato, è notevole l’utilizzo della tecnologia 2.0. Ogni postazione Fare Raccolta ha una pagina Facebook ricca di contenuti, il sito, che comunica il progetto con infografiche di qualità, ha un blog interessante aggiornato con le ultime news.
E’ divertentissimo, a mio avviso, l’utilizzo di questo “portafoglio virtuale” su QR Code che ti permette di accumulare i buoni e poi spenderli nei punti vendita che aderiscono all’iniziativa. Si tratta di stabilimenti balneari, gelaterie, ristoranti, hotel diligentemente elencati sul sito per area geografica.
Le aziende aderenti devono corrispondere a caratteristiche in linea con la filosofia etica di Fare Raccolta, che mira allo sviluppo del territorio e esse devono appartenere necessariamente a quell’identità.
Tuttavia il progetto, che è già proiettato verso la digitalizzazione e l’utilizzo di nuovi mezzi non convenzionali, ha ancora tantissime linee di sviluppo in questa direzione: associarsi per un’attività commerciale (ora il fee annuale spazia dai 450,00 euro a 12.000) significherà presto avere un minisito all’interno di Fareraccolta.it, e i buoni di risparmio accumulati per l’utente saranno spendibili in un e-commerce di prossima realizzazione, dove il buono avrà addirittura il valore di un euro.
Tutto ciò non dimentica “la signora Maria” che di tecnologia digitale non sa niente: la comunicazione di Fare Raccolta si rivolge anche a lei, con la vetrofania in loco dell’attività che partecipa, calamite e gadget vari.
Omar Pivi, referente di Fareraccolta, ci spiega anche che la fortissima espansione dei punti raccolta si allarga anche ad altre tipologie di rifiuti: in Toscana si ritireranno i rifiuti elettronici (RAE) come cellulari vecchi, caricabatterie, e cianfrusaglie tecnologiche che tutti abbiamo nei cassetti e di cui non sappiamo che fare. A Misano Adriatico ci saranno presto si ritirerà vetro e alluminio e a Treviso e Ferrara già in alcuni condomini viene raccolto l’olio esausto.
Fortemente meritocratico, questo tipo di sistema finalmente premia chi utilizza il buon senso, e il territorio che lo adotta. Non a caso FARE è l’acronimo di Futuro, Ambiente, Responsabilità ed Etica.