Chi abbandonerebbe oggi lavoro e ottime prospettive di inserimento aziendale per inseguire un sogno? I coraggiosi, probabilmente.
Ma chi lascerebbe davvero queste certezze se il sogno consistesse nell’innovare la Pubblica Amministrazione italiana? Nessuno. O forse solo degli incoscienti, direbbe qualcuno.
Matteo, Gilberto, Jason e Jacopo sono i “pazzi” che l’hanno fatto. Rispettivamente un informatico, due economisti e un grafico tra i 25 e i 29 anni con una sfida: costruire un portale altamente usabile per facilitare la comunicazione tra cittadini e amministrazione comunale, migliorando la qualità della vita in città.
Nasce così Comuni-Chiamo sito web che raccoglie segnalazioni dei cittadini su problemi che ritengono urgenti, trasformando gli abitanti in veri e propri collaboratori, occhi in più dell’amministrazione.
Senza ufficio, perché “sarebbe uno spreco inutile quando per lavorare ci bastano una connessione e un paio di pc”, li ho incontrati per farmi spiegare in cosa sia davvero innovativo Comuni-Chiamo.
Partiamo dall’inizio. In due parole: cos’è Comuni-Chiamo?
Gilberto: con il sito Comuni-Chiamo vogliamo migliorare la qualità della vita in città attraverso segnalazioni dirette dei cittadini e aiutare i Comuni a trovare una soluzione non ha tutti i problemi esistenti, ma a quelli che vengono percepiti come improrogabili da chi vive la città. Un modo quindi per ridurre gli sprechi, i tempi di risposta e quelli di risoluzione dei problemi, ottimizzare le risorse economiche (già scarse), spendendole là dove è veramente necessario, aumentando una comprensione tra le parti assente da anni con soddisfazione per entrambi.
Matteo: in più ora stiamo avviando la seconda fase del progetto. Abbiamo appena lanciato Comuni-Chiamo Flows che permette al cittadino non solo di segnalare problemi, ma anche fare reclami, dare suggerimenti, ricevere news dal proprio comune e spandere complimenti, perché è importante che l’amministrazione sappia ciò che sta facendo bene.
Quali sono le città che lo hanno già adottato?
Jason: Trieste, che è tra i comuni più all’avanguardia nella gestione interna, e Rimini, dopo l’emergenza neve, oltre a usare Comuni-Chiamo via web e smartphone hanno adottato anche Comuni-Chiamo Flows. All’attivo ci sono Bagheria (Palermo) e Seborga (Imperia) realtà più piccole, ma che hanno da subito accolto e supportato il progetto con tale lungimiranza che neppure noi ci aspettavamo.
In più abbiamo tanti altri comuni che stanno muovendo i loro primi passi con il software, ma che non menzioniamo perché il progetto prevede che prima del “lancio pubblico” vi sia un periodo di uso solo interno per permettere all’amministrazione di abituarsi e a noi di formarli e supportarli nella gestione. Non appena apriranno al pubblico faremo il loro nome sul nostro blog.
Ad oggi, quanti e quali problemi sono stati risolti?
Jacopo: in tutto siamo a 1129 problemi risolti. Tra questi ve ne sono 362 che riguardano disfunzioni stradali, 285 i rifiuti e 215 l’illuminazione.
Qual è il rapporto che avete instaurato con i sindaci in un periodo di tagli come questo?
Matteo: non è facile costruire una collaborazione, è vero. Per fortuna però abbiamo incontrato Sindaci e Assessori che non ci stanno a ridurre sempre più i servizi offerti ai cittadini, e che credono nella partecipazione come valore da promuovere, e nel web come canale del futuro.
Jacopo: con loro si è creato un rapporto particolare tanto che riusciamo a sentirci parte di quello che può essere definito un “servizio pubblico”, visto che siamo in prima linea nel trovare soluzioni per migliorare i servizi offerti alla cittadinanza.
Credo anche che le amministrazioni non abbiano trovato un’azienda informatica, ma dei compagni di viaggio. Non so quante altre volte gli sia capitato di ricevere risposte a email dopo mezzanotte: se ci siamo presi un impegno nei loro confronti non dormiamo finché non abbiamo mantenuto la parola data.
Gilberto: d’altra parte le responsabilità e i campi di intervento di un’amministrazione sono numerosissimi e tutt’altro che semplici da gestire. Con il nostro lavoro quotidiano vorremo semplificargli la vita negli ambiti di nostra competenza, cercando di insegnare loro la centralità della comunicazione. Abbiamo spesso trovato Amministrazioni davvero efficienti che però non sapevano come diffondere il loro operato e i loro risultati in maniera efficace, tanto che i cittadini avevano una percezione completamente distorta e molto al di sotto di quella che era la realtà del lavoro svolto.
So che avete collezionato un po’ di riconoscimenti per il progetto. Me li ricordate?
Gilberto: per primo è arrivato il Bando Spinner 2013, indetto dalla Regione Emilia Romagna e l’Unione Europea a supporto di idee innovative. Ottenerlo all’inizio ci ha dato un aiuto importante per decidere di perseguire il nostro obiettivo con tutte le energie a nostra disposizione e con gesti considerati “estremi” al giorno d’oggi: l’abbandono del lavoro nel caso di Matteo e la rinuncia a posizioni interessanti nel caso mio e di Jason.
Il secondo riconoscimento è stata la vittoria di Incredibol, concorso che premiava le idee più creative della Regione. Con questa prima posizione abbiamo acquisito visibilità sul territorio.
Per concludere, ci siamo classificati tra i finalisti in vari bandi e competizioni tra cui Inventare il Futuro, Start Cup, Startuppiamo e premio eGov per l’innovazione nella Pubblica Amministrazione.
Soddisfazioni e delusioni ottenute?
Jason: ad oggi abbiamo conosciuto tanti Comuni, alcuni entusiasti da subito, altri interessati ma timorosi e altri totalmente disinteressati a ogni forma di innovazione. Le soddisfazioni maggiori sono arrivate quando ci siamo sentiti dire “la piattaforma ci sta aiutando anche più di quanto speravamo”, quando siamo riusciti a coinvolgere un Comune timoroso che ci ha sorpreso con un “abbiamo fatto bene a provare”, ma anche quando abbiamo deciso di abbandonare qualche Comune che sta bene fermo dov’è. Perché l’innovazione non è per tutti e vogliamo dedicare le nostre energie a chi ha voglia di intraprendere un percorso con noi.
Ora non mi resta che ringraziare i ragazzi, anche qui, per il tempo che mi hanno concesso e fargli il mio più grande in bocca al lupo.