In questo periodo, complice forse la pausa estiva, ricevo molte richieste su letture, corsi e approfondimenti per diventare un bravo web marketer, o comunque lavorare nel digitale. La sensazione è che “la fuori” ci sia una confusione deleteria per il settore ma soprattutto rischiosissima per chi si appresta ad acquistare e pagare profumatamente qualsivoglia corso o anche solo libro di testo. Questo post punta a fare, almeno in parte, chiarezza:
Prima di tutto dobbiamo chiederci cosa vogliamo diventare. “Lavorare nel marketing” significa anche definire la posizione dei detersivi al supermercato (se non ricordo male si chiama category management), e “lavorare nel web marketing” significa tutto e niente. Escludendo i mestieri creativi e di design e la programmazione che rappresentano lavori non direttamente legati al marketing, ma necessari per il suo sviluppo, cerchiamo prima di tutto di comprendere se ci interessa di più la strategia, o il contenuto, o la promozione dello stesso, o l’analisi dei dati o magari un segmento particolare come la vendita on line. Se non capite le differenze, allora si una buona infarinatura generica potrà essere utile.
Personalmente divido il web marketing in quattro grandi aree di interesse:
- Search Marketing
- Performance Marketing
- Social Media Marketing
- Analisi dei dati e reputazione
Si tratta di quattro mestieri totalmente diversi, che contengono al proprio interno almeno una decina di altre professionalità. Comprendere da subito quale indirizzo sposare potrebbe essere una buona strategia professionalizzante. Sicuramente ci stiamo orientando verso una professionalità verticale, che è però scelta quasi obbligata visto che lo strategist e il project manager sono mestieri non accessibili senza l’esperienza e l’olio di gomito speso in queste aree. Vi sono poi “nuovi mondi” come l’e-commerce assolutamente da non sottovalutare, che prevedono percorsi formativi ad hoc (non comprate nulla prima di aver letto i libri di Gianluca Diegoli, Daniele Vietri e Giovanni Cappellotto sul tema). Prima di affidarvi a qualcuno, informatevi. Comprereste un corso di Social Media Marketing da una persona che non twitta? O che con i suoi 38 follower dimosra di non aver maneggiato lo strumento? Non fatelo. Sdoganiamo un altro mito: la differenza tra Web Marketing e Social Media Marketing è esattamente la differenza tra un elefante e una megattera, l’unica cosa che hanno in comune è che sono grandi. Tenere quindi a mente questo: prima di formarvi informatevi, accertatevi che chi vi racconterà qualcosa abbia bene in testa una mappa di questo mondo, non fa niente se sarà diversa da quella soggettiva qui proposta, ma almeno verificate ne abbia una.
Un web marketer può formarsi all’università, dove mi aspetto un approccio teorico che difficilmente non includerà un gap “da doccia fredda” una volta entrati nel mondo del lavoro. Può scegliere un master, e qui il consiglio è di scegliere il migliore di tutti, e verificare che sia un master vero per potersi chiamare cosi. Può scegliere i libri, stanno lavorando bene alcuni editori sul tema da Hoepli a Flaccovio, dateci un occhio (non linko volutamente nulla, questo non è un post marketta) e può infine fare dei corsi, ce ne sono tanti, non valutate mai il corso, valutate i docenti, cercateli su youtube o sui loro blog, capite se capite, ascoltateli e leggeteli per vedere se vi porteranno dove volete andare.
Un web marketer, comunque, si forma sul campo. In agenzia, sul suo blog, gestendo la pagina Facebook dell’azienda di famiglia. Non presentatevi da nessuna parte senza una presenza digitale degna di questo nome, un profilo LinkedIn curato, e 10 righe scritte di vostro pugno da qualche parte su come vedete questo mondo. Tre consigli per chiudere:
- Ci sono già troppi community manager, ma ci sono pochi retargeting specialist, cercate una nicchia e violentatevi di studio
- La conoscenza digitale (mashable, social media examiner, venture beat) è a due click da voi, non abbiate paura dell’artrite
- Frequentate i tantissimi eventi gratuiti, parlate con le persone, cercate in rete “i 10 blog italiani di web marketing da seguire”, tutta questa gente vive di relazioni, vi risponderanno credetemi. Di solito sono anche educati
Questo è uno dei pochi mondi in cui c’è lavoro, c’è crescita e c’è da fare. Occhio però a non ammalarvi del morbo della genericità, non vi porterà da nessuna parte.