
La rincorsa di Puma parte da lontano, precisamente dal 1990, quando Jochen Zeitz, oggi 43enne, entrò in azienda. Laureato in marketing internazionale e finanza, esordì appunto nel marketing per trovarsi, dopo solo 3 anni, nella posizione attuale: presidente e amministrazione delegato, la più alta carica aziendale (e tra l’altro il più giovane numero uno assoluto nella storia delle aziende tedesche quotate in borsa) [Gentleman, nr.72 Gennaio-Febbraio 2007].
Nel 1994, dopo 8 anni consecutivi di conti in rosso il primo utile. Nel 2005 Puma viene distribuita in 80 Paesi e fattura 1,8 miliardi di euro, con la previsione di arrivare a 4 nel 2010.
Zeitz ha risollevato le sorti, che sembravano segnate, dell’impresa tedesca puntando su:
· Taglio netto di tutto quello che era superfluo:
§ 30% del personale
§ Abbattimento dei costi generali
§ Un intero livello dell’organizzazione interna
§ Sette joint venture estere in perdita
· Delocalizzazione e internazionalizzazione:
§ Produzione trasferita all’estero
§ Abolito il tedesco: i 5000 dipendenti parlano inglese
§ 90 concept store a tutte le latitudini
· Investimento in immagine:
§ Design, marketing e creatività
§ Passaggio da marchio prettamente tecnico a sportfashion brand, ingaggiando stilisti, designer e creativi di talento, più o meno famosi, da ogni parte del mondo
· Sponsorizzazioni tecniche azzeccate:
§ Attenzione all’Italia: partnership tecnica con la Nazionale italiana (Campione del mondo 2006), Ferrari (dal 2005), e dal 2007 Ducati
§ Altre sponsorizzazioni: la velocista Marlene Ottey (14 titoli del mondo); Serena Williams, Diego Armando Maradona, Pelè…
Zeitz pone l’accento sulla creatività, enfatizza l’importanza di un’integrazione tra la strategia generale di Puma, la vision che il management delinea e l’azione dei creativi i quali si muovono liberamente all’interno delle cornici tratteggiate dalla direzione.
“Stimoliamo la creatività (…).Nell’ambito di queste cornici tutti possono e debbono essere creativi quanto si sentono e credono. Nessuna idea è troppo ardita per Puma, se è in armonia con quello che Puma vuol diventare nel prossimo quinquennio: il brand dello sport-lifestyle più desiderabile del mondo”
(Jochen Zeitz).
Fonte: “L’amico del coguaro” di Antonio Vellani, Gentleman, nr.72, Gennaio-Febbraio 2007, pg.96-101.
Gianluca Marconato per Marketingarena