Oggi presso l’ex macello di San Giobbe a Venezia è andato in scena uno dei migliori esempi di università innovativa, le università di Padova e Venezia (con incursioni da Udine e Verona) hanno dato vita ad un laboratorio di tesi sulle tematiche legate al web e all’economia delle reti. Ospite del primo seminario uno dei più importanti teorici (e operativi) della nuova economia: Luca De Biase.
DeBiase va veloce e contestualizza la nuova economia delle reti grazie ad alcuni punti fissi:
– il passaggio dall’economia industriale all’economia della conoscenza
– il contestuale passaggio dal modello gerarchico al modello reticolare
– viviamo una nuova economia delle idee
– il web 2.0 è solo un aspetto, una bolla all’interno di un più ampio ambito tutto da esplorare
Il bello della giornata è stato nell’operatività di pensiero, il knowledge management è sempre fuggevole e puntiforme almeno quanto le reti che ne giustificano l’esistenza, DeBiase invece mette i numeri:
1) economia della conoscenza, dove andiamo? Non si sa, l’impresa 2.0 è un insieme di progetti, un aggregato di specialisti, si chiede il relatore: cosa ci azzecca una realtà come h-farm con un’azienda di logistica?
2) interpretazione della rete come medium orizzontale: dobbiamo ripensare i processi e le dinamiche che regolavano i vecchi media
3) relazione tra forma e funzione: l’innovazione reticolare sta nell’interpretare funzioni nuove per forme esistenti o nell’inventare forme nuove per scoprire funzioni ad oggi sconosciute
4) relazione tra piattaforme e applicazioni: ogni piattaforma ha le proprie applicazioni ed è in relazione con queste. Firefox è un’applicazione di un sistema operativo ma è anche una piattaforma per i widget ed i plugin che vengono sviluppati.
Il question time privilegiato ha toccato temi caldi come la musica o gli equilibri di potere all’interno del rapporto simbiotico che lega google ed i suoi utenti, DeBiase ci ha detto che la generazione di valore nell’economia della conoscenza sta nell’idea e non nella riproduzione industriale della stessa, si tratta di un concetto molto forte che impone il ripensamento di tutti i modelli di business precedenti. ha chiuso con la solita competenza Thomas di h-farm che ha presentato alcuni progetti tutti da tenere d’occhio, state certi che con l’aiuto degli studenti (fortunati) del laboratorio non ce li perderemo.
Alcuni appunti liberi
– si passa dall’impresa al singolo progetto
– viviamo in un contesto di iperrealtà (esempio dei giovani che anzichè guardare i Tokyo Hotel al concerto li fotografano per condividere l’esperienza)
– il web è una rete di persone intere, a differenza della tv o della radio che sono “reti di fette di persone”, pezzi di target.
– nell’economia della conoscenza nulla è lineare
Attendo spunti dai presenti 🙂