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WhatsApp o Telegram, questo è il dilemma.

Quali sono secondo te le app di messaggistica più popolari?

Pensaci per un secondo 🙂

Sono pronta a scommettere che te ne sono venute in mente almeno due (e anche che sarebbe stato così a prescindere dal titolo di questo articolo).

Indovino? La prima è WhatsApp e la seconda è Telegram: le app che senza ombra di dubbio hanno sostituito il nostro modo di comunicare tramite smartphone, con buona pace dei cari e vecchi sms. Allo stesso tempo, sono piuttosto certa che WhatsApp lo utilizzi ogni giorno, infatti, è la piattaforma numero uno in Italia per utenti attivi mensili, come puoi osservare nel grafico che segue

Fonte: Report Digital 2022 – I dati Italiani – We Are Social & Hootsuite.

Sì, hai visto bene. In Italia lo utilizziamo molto più di Facebook e altri social media. Telegram si piazza invece al 5° posto, con una percentuale di utilizzatori praticamente dimezzata. Sono, infatti, molto meno certa che tu lo apra tutti i giorni, ma saprai senz’altro che offre tantissime funzionalità.

Va da sé che entrambe queste due app di messaggistica rappresentano una grande opportunità anche per le aziende, grandi o piccole, che possono integrarle nella propria strategia di marketing.

Il Wall Street Journal ha parlato di chatvertising: una nuova forma di interazione mobile tra brand e cliente basata sui sistemi di instant messaging.

Ecco che, qualora si volesse percorrere questa via, sorge in molti una domanda: meglio investire tempo e risorse per fare business con WhatsApp o con Telegram?

Udite udite, la risposta è un bel “dipende”. D’altronde di un dubbio amletico si tratta.

Le due applicazioni, infatti, pur avendo elementi in comune, presentano alcune differenze sostanziali che rendono difficile (e forse anche poco corretto) un confronto diretto e una scelta netta. Di fatto, occorre puntare su quella che più si adatta agli obiettivi che si intendono raggiungere.

Ecco perché voglio darti una veloce panoramica delle principali opportunità offerte da entrambe, spero possano tornarti utili per avere un’idea di massima delle loro potenzialità.

L’app

Partiamo dalle basi.

Se vuoi integrare Telegram nella tua strategia di marketing ti basterà accedere alla stessa app che utilizzi per farne un uso personale, è “Telegram” e basta. Se, invece, vuoi fare business con WhatsApp devi installare WhatsApp Business, app rilasciata nel 2018 e pensata appositamente per le aziende, diversa dalla versione “Messenger”.

D’ora in poi faremo quindi riferimento a WhatsApp Business e Telegram.

Entrambe queste app si possono utilizzare direttamente da mobile (iOS e Android) o nella loro versione web, utilizzabile da qualsiasi browser. Attenzione però che WhatsApp Business necessita di connettere la versione web all’app dello smartphone. Telegram, in aggiunta al mobile e web, offre anche un client desktop compatibile con i sistemi operativi più utilizzati (PC, Mac, Linux). Decisamente molto comodo.

Sono gratuite? La risposta è sì.                           

La SIM, il profilo e la modalità di accesso

Qui c’è una sostanziale differenza tra le due app, leggendo le prossime righe potrai subito capire perché anche qui Telegram risulta più snello.

WhatsApp Business, come la sua versione “classica”, deve essere necessariamente associato a un numero di telefono: ciò comporta che non è possibile registrare lo stesso numero sia per WhatsApp Messenger che per WhatsApp Business. Non si potranno quindi possedere due profili contemporaneamente, ma sarà necessario fare una scelta ed eventualmente convertire il proprio profilo personale in Business. Ti consiglio, qualora volessi integrare questo servizio alla tua strategia di marketing, di aprire una SIM dedicata al profilo del brand da utilizzare su un telefono aziendale.


Telegram, al contrario, non è “limitato” da una SIM. Le modalità di accesso sono slegate dal mezzo fisico e ogni account è associato a un nome utente. Queste due diverse modalità di registrazione e accesso hanno dei riflessi importanti sull’uso dei dati personali e la gestione della privacy: per interagire su WhatsApp Business è necessario ci sia uno scambio di numeri di telefono tra azienda e clienti, mentre su Telegram questo scambio di informazioni sensibili non è richiesto. Per questo, qualora tu voglia utilizzare gruppi o liste broadcast.

Whatsapp per attività di marketing (ci arriviamo a breve), devi assicurarti di raccogliere i numeri di telefono degli utenti in modo conforme alla normativa gdpr.

Strumenti di Marketing

Gruppi, Canali, Liste Broadcast: i metodi con cui un brand può parlare con più di una persona alla volta su WhatsApp Business (Gruppi e Liste Broadcast) e Telegram (Gruppi e Canali). Facciamo un po’ di chiarezza.

Gruppi Telegram e WhatsApp

Creando un gruppo, sia su WhatsApp che su Telegram, crei un “luogo comune” in cui tutti i membri potranno intervenire, leggere cosa hanno scritto gli altri, sapere chi è nel gruppo. Con la possibilità di menzionare gli utenti iscritti al gruppo. A gestire il tutto potranno esserci uno o più amministratori che hanno la possibilità di cancellare messaggi, aggiungere o rimuovere membri. Di recente WhatsApp ha introdotto la possibilità di rendere i gruppi mono-direzionali, limitando agli amministratori la possibilità di inviare messaggi.

Canali Telegram e Liste Broadcast WhatsApp

A differenza dei gruppi, Canali e Liste Broadcast sono di default chat mono-direzionali bottom up, vedili come una sorta di newsletter a portata di smartphone (con degli Open Rate decisamente più alti).

Anche qui, le due app presentano qualche differenza: mentre un utente può conoscere il numero di utenti iscritti a un canale Telegram, non può invece sapere quanti utenti sono iscritti in una lista broadcast di WhatsApp Business. Quest’ultima funziona come una conversazione indipendente con il destinatario dei messaggi. È il mittente che inserisce i numeri degli utenti che vuole includere nella lista e, per ricevere le comunicazioni della lista broadcast, quest’ultimi devono salvare il numero del mittente stesso. L’iscrizione ad un canale Telegram invece è volontaria e parte dal destinatario, che non deve condividere il suo numero di telefono (anche qui tornano le implicazioni gdpr citate poco sopra).

Una differenza importante: gruppi canali Telegram possono includere un numero illimitato di utenti, al contrario, gruppi e liste broadcast WhatsApp possono contenere fino ad un massimo di 256 persone. Nel caso, comunque, un brand voglia parlare su quest’app a un volume maggiore di utenti, ha la possibilità di creare più liste broadcast (senza limiti) e fino a 50 diversi gruppi.

Chatbot, sondaggi, cataloghi e risposte automatiche e bot

Oltre a gruppi e canali, sia Telegram che WhatsApp Business, danno la possibilità di sfruttare altre funzioni che tornano interessanti qualora si volesse fare un uso business delle due app.

WhatsApp Business permette, grazie a bot già integrati, di impostare rapidamente risposte automatiche brevi da inviare ai clienti, per esempio i classici messaggi di benvenuto o di assenza momentanea.

Telegram si affida a bot di terze parti, necessitano di un po’ più d’impegno per essere utilizzati (comunque niente di trascendentale), ma offrono la possibilità di impostare chat automatizzate anche complesse oltre che sondaggi, programmazioni di messaggi e condivisioni automatiche di post da diversi social network.

WhatsApp Business non dà la possibilità di creare sondaggi, ma permette di creare un catalogo per mostrare e condividere prodotti o servizi mostrando informazioni importanti come prezzo, immagini o descrizioni. Una possibilità interessante soprattutto per le realtà locali.

Tiriamo le somme… WhatsApp Business o Telegram?

Come anticipato, dipende. Occorre fare un’analisi preliminare per capire a chi e a quante persone si vuole parlare, oltre che avere ben chiaro cosa si vuole ottenere dall’integrazione della piattaforma nella propria strategia di marketing.

Entrambe le app hanno dei pro e dei contro: possiamo senz’altro dire che Telegram vince sulle funzionalità e sulla privacy, ma che WhtasApp Business può vantare una base di utenti estremamente più ampia.

PS: la risposta potrebbe essere anche un bel “tutte e due”. Tempi ed effort di gestione permettendo.

E se vuoi degli esempi di come i brand hanno integrato queste app nella loro strategia, eccotene alcuni:

Dacia usa WhatsApp Business per mettere in contatto il cliente con la rete vendita

My Protein crea un canale per comunicare offerte e contenuti esclusivi

Pandora usa WhatsApp per far parlare il cliente con le Personal Shopper

Enel Energia crea un bot Telegram per l’autolettura

I supermercati Sì con te usano WhatsApp per inviare offerte e novità dei punti vendita

 
 
AUTORE

Giulia Rusca

Dopo la laurea in Marketing e Comunicazione approda nel mondo AdV. Curiosa e determinata, affronta ogni sfida con impegno, entusiasmo e post-it. La sua frase preferita? “Whether you think you can, or you think you can’t—you’re right!” H. Ford.
 
 

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