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Il calendario è ancora uno strumento di self marketing?

* CONTENUTI ESPLICITI * (ma non più di quelli che si trovano sul corriere on line 🙂
Tralasciando qualsiasi tipo di moralismo, visto che le stesse cose si vedono in tv, c’è una domanda da porsi alla luce dell’offerta di calendari 2007. Il calendario è ancora uno strumento di marketing di sé stessi?
Ci sono in rete molti “aggregatori” di calendari, tra questi uno dei più ricchi è quello di tiscali. Interessante notare come nel calendario 2007 si siano cimentati:
1 – Abi Titmuss
2- I corpi
3- Alta media
4 – Microbikini
5 – Le 12 stelle
6 – Taxi driver
7 – Katie Downies
8 – Cibo ed eros
9 – Le signore del mondiale
10 – Rocho Diaz
11 -Bellezze venete
12 – Velosa park
13 – Fhm
14 – I piatti unici
15 – BodyCopy
16 – Ckm
17 – La pupa Nora Amile
18 – Elena Santarelli
19 – Belen Rodriguez
20 – Larisa e Belkis
21 – Le veliste
22 – Stamps Watch
23 – Armate per noir
24 – 12 belle per Blackglamour
25 – Le modelle di Erica Fava
26 – Felt
27 – Amaranto
28 – Mari Grazia Cucinotta
29 – Le pornostar
30 – Le cigargirl
31 – La pupa per matrix
32 – Le Oakley girl
33 – Le modelle vestite
34 – Private 2007
35 – Mamme 2007
36 – Maxim
37 – Infermiere
38 – Le blogger
39 – Immobili Remm
40 – Miss Italia
41 – Sonya Grey
42 – Nudi per l’Enpa
43 – Top girl of the night
44 – Le bellezze vietnamite
45 – Kingfisher Swimsuit
46 – Clara Morgane
47 – Maddalena Corvaglia
48 – Le miss cubane
49 – Second Skin
50 – Le universitarie inglesi
51 – Campari 2007
52 – Francesca Cipriani
53 – Le ragazze reggiane
54 – I rugbysti
55 – Roberta Missoni
56 – Pirelli 2007
57 – Rumors 2007
58 – Jennifer Alliston
59 – Le bellezze di no euro
60 – Niki Anderson
61 – Serena Martinelli
62 – I marines
63 – I pompieri di Bilbao
64 – Body Art
65 – Cofani Funebri
66 – Le maestre di sci
67 – Le pescatrici
68 – Silvia Rocca
69 – Sara Tommasi
70 – Ainett Stephens
Ho omesso per facilità circa altri 15 calendari i cui nomi erano troppo arditi per la mia tastiera ma facilmente recuperabili dal link in alto nella pagina.
Io credo sinceramente che i calendari della Ferilli, quello della Bellucci, ma anche quello della Canalis, abbiano fatto storia. Hanno lanciato una moda, e, da buoni first mover, hanno avuto i loro vantaggi. Oggi il nudo non è più un tabù, si vede in televisione, in internet dove si vuole, e molti di quei calendari lasciano il tempo che trovano.
Il discorso si fa interessante per due tipi di calendari
– quelli per beneficienza
– quelli spinti da giornali storici nel settore come max e anche controcampo
Per i primi quello benefico è un motore che spinge alla buona azione senza guardare l’oggetto della transazione, nel secondo caso c’è una promozione televisiva e di comunicazione pesante, un’attesa del “chi sarà la prescelta quest’anno” che comunque spinge all’acquisto (anche se ritengo che la Ferilli e la Canalis abbiano venduto ben di più della pur brava – e bocconiana – Sara Tommasi).
Ma gli altri?
Si assiste ad una volgarizzazione del calendario che va sempre più verso il porno e molti/e vanno oltre alla ricerca, forse, del fotografo perduto.
In chiave di marketing la domanda è la seguente: dato per scontato che per la parte più pudica della popolazione il calendario rappresenta comunque un momento di incertezza verso un’artista (artista?), ha senso spogliarsi e vendersi in edicola per essere una tra 80? Qual’è a questo punto il passo successivo per farsi notare? Un’involuzione verso il calendario vestito o un degrado al porno senza compromessi?
Giorgio Soffiato
 
 
AUTORE

Giorgio Soffiato

Markettaro per passione, dal 1983. Mente creativa e progettuale dell'azienda, fa chilometri e supera ostacoli in nome della rivoluzione arancione chiamata Marketing Arena. Cavallo Pazzo.
 
 

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