HomeBlogContent MarketingBlog e ricerca redazionale

Blog e ricerca redazionale

Di Claudia Ferrari, salsadigitale.net

Per scrivere un articolo sull’idea imprenditoriale di Recoplastica (franchising di negozi adibiti all’acquisto di rifiuti domestici) ho effettuato la consueta ricerca di riferimenti e notizie. Obiettivo dell’indagine era comprendere il modello di business per presentare l’attività della ditta torinese come esempio di impresa italiana in “corso di innovazione”.

Rispetto ad altre pesanti sedute di search mi sono trovata di fronte ad alcuni fenomeni propri dell’offerta informativa presente in rete – blogosfera in particolare – che ha prodotto, quasi inconsciamente, una serie di osservazioni e considerazioni redazionali.

Proporzione tra fonti informali e fonti istituzionali

Utilizzando la parole chiave “Recoplastica”, Google ha prodotto due pagine di risposte con una predominanza dell’80% di Blog. Leggendo gli stessi si comprende l’esistenza di almeno un articolo istituzionale: “vieni in negozio, ti compro i rifiuti” de “Il Sole 24 ore” del quale però non trovo traccia sul sito… In pratica: si può stimare che l’argomento sia “caldo” e susciti molto interesse nel pubblico visto l’abbondanza di riferimenti mentre minore è la considerazione e la partecipazione istituzionale al fenomeno.

Rintracciabilità del flusso informativo

La ridondanza delle segnalazioni crea un flusso rintracciabile di diffusione: è bastato raccogliere i diversi post per data per notare che si sono creati due periodi di maggiore concentrazione informativa. Il primo verso fine agosto (data dell’articolo citato nel punto precedente) e il secondo verso metà di settembre (periodo nel quale si teneva il meeting di presentazione del progetto franchising degli Eco-punti). Anche senza leggere gli articoli è possibile comprendere che in questi due periodi si sono verificati fatti interessanti e scatenanti.

Maggiore credibilità per fonti non collegate tra loro

Per verificare l’attendibilità di una notizia non basta, a mio avviso, ritrovarla in più siti. Meglio, se presenti collegamenti, verificare se non c’è un link reciproco (o una catena di connessioni che partono dalla stessa fonte non-istituzionale). Piccola perizia che non ha fondo scientifico ma che parte dalla considerazione che un blogger può fidarsi di una fonte non verificandone in prima persona l’origine. Le fonti istituzionali sono invece “controllate” dai diretti interessanti e dall’opinione pubblica, diminuendo la probabilità di informazioni non controllate (in teoria).

Una curiosità per chiudere le considerazioni: il fenomeno che mi ha incuriosito di più si riferisce alla considerazione che il pubblico navigante ha della figura del blogger. Un blogger è il proprietario dell’articolo e probabilmente del sito, ma non dell’attività commerciale che pubblicizza (salvo eccezioni). Riscrivendo l’equazione: se un blogger scrive di un fenomeno non è detto che ne sia promotore, responsabile, dipendente o correlato. Probabilmente, per chi non gestisce direttamente un blog, questo passaggio non è così diretto. In 2 blog (Alessandroronchi e Blogeko) si sono ammassati quasi un centinaio di richieste informative ai redattori dello scritto come se fossero l’ufficio stampa di Recoplastica.

 
 
AUTORE

Giorgio Soffiato

Markettaro per passione, dal 1983. Mente creativa e progettuale dell'azienda, fa chilometri e supera ostacoli in nome della rivoluzione arancione chiamata Marketing Arena. Cavallo Pazzo.
 
 

Vuoi scrivere per noi?

Contattaci per proporre un articolo o segnalarci un contenuto interessante.